Con la nuova Kodiaq, anche Skoda finalmente ha il suo Suv

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Una vasta offensiva Suv è stata annunciata dalla Casa boema appartenente al Gruppo Volkswagen. Questa offensiva parte con il lancio della nuova Skoda Kodiaq, atteso con trepidazione dalla rete di vendita. Il primo Sport utility vehicle del marchio ha fatto il suo debutto ufficiale proprio oggi al Salone dell’auto di Parigi, che ha aperto i battenti per le due consuete giornate stampa.

OFFENSIVA SUV

La nuova Skoda Kodiaq sarà in prevendita da fine anno per arrivare nelle concessionarie nei primi mesi del 2017. La sua mission è quella di ampliare la gamma di modelli verso nuovi territori e nuovi clienti. Non a caso, rappresenta il capostipite di una nuova offensiva di prodotto nel campo dei Suv, che vedrà il lancio di nuovi modelli nei prossimi anni. I suoi punti di forza sono il design, spazi che lo pongono ai vertici del segmento e tecnologie all’avanguardia in termini di infotainment e sicurezza.

LA GAMMA SKODA

Il primo Suv della Casa boema si aggiunge a una gamma di prodotti rinnovata, che è stata capace di raggiungere importanti obiettivi di vendita. Il trend di crescita, che vede Skoda fare meglio rispetto alla media del mercato italiano, dura da tre anni. Merito delle performance dei singoli modelli del marchio: da Octavia (+18%) a Fabia (+79%) per arrivare all’ammiraglia Superb, che da gennaio ad agosto è riuscita a realizzare 1.062 immatricolazioni (+423%). La nuova Skoda Kodiaq è attesa con grande interesse dai concessionari del brand, che potranno finalmente proporre veicoli appartenenti a un segmento chiave come quello dei Suv, che pesa in Italia il 26,4%.

LA RETE COMMERCIALE

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Interni della nuova Kodiaq

Un ruolo importantissimo nel raggiungimento dei risultati del brand, ovviamente, spetta anche al network di vendita. La rete è stata recentemente ridisegnata mettendo al centro la customer care e l’identità del brand, tanto che la quasi totalità dei dealer ha già adottato la nuova corporate identity. I risultati, dunque, sono già molto buoni. E i margini di crescita sono notevoli, considerando che la rete attuale riesce a coprire il 65% del territorio italiano.

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