Come funzionano le classi ambientali?

Come funzionano le classi ambientali dei veicoli?

Parliamo di classi di omologazione, introdotte da una serie di normative, con lo scopo di ridurre le emissioni dei veicoli.

Un tema scottante, specialmente dopo le recentissime limitazioni anche per i motori più giovani (addirittura valido per l’Euro 6 diesel, che ha letteralmente bloccato Roma per 3 giorni), da cui si apre l’infinito dibattito che vede schierati, da una parte i demonizzatori del diesel e dall’altra chi è a favore di eliminare tutti i veicoli antecedenti all’Euro 3.

Ma cosa significa la classificazione Euro con accanto un numero? Qual è la differenza tra Euro 6 e Euro 6 d-Temp? Sta già arrivando l’Euro 7?
Ecco in questo articolo cercheremo di dare una risposta a tutte queste domande!

COSA SONO LE CLASSI AMBIENTALI?

Senza risalire alla “preistoria” dei provvedimenti legislativi Euro 1, 2, 3, ecc, le classi ambientali riguardano gli standard di emissioni di tutti i veicoli venduti negli Stati membri dell’UE. Con il passare degli anni, questi standard hanno introdotto vincoli sempre più restrittivi, impedendo il commercio di qualunque veicolo che non rispetti tali conformità.

Pre-Euro o Euro 0

Sostanzialmente tutti i veicoli immatricolati prima del 1993, sprovvisti di catalizzatore e alimentazione a iniezione, vengono identificati con la dicitura Euro 0. Si fa riferimento a delle vetture di con 27 anni di vita, ormai obsolete anche se non del tutto estinte…

Quali sono le auto Euro 0

Euro 1

Entrata in vigore nel 1993, la normativa Euro 1 obbliga le Case automobilistiche a dotare i motori benzina di marmitta catalitica e iniezione elettronica, segnando la scomparsa definitiva dei carburatori.

Euro 2

Nel ’96 scatta la fase Euro 2, che introduce limiti di emissione anche per i motori a gasolio, determinando soglie differenti per benzina e diesel.

Euro 3

La normativa Euro 3 entra in vigore nel 2001 e impone alle Case costruttrici di installare un sistema (EOBD) per ridurre le emissioni. Questo prevede l’accendersi di una spia di malfunzionamento qualora il veicolo superasse i nuovi limiti imposti, avvertendo così l’automobilista di una possibile anomalia dei sistemi ecologici.

Approfondisci: come i limiti alle emissioni hanno influenzato il mercato nel 2019

FILTRO ANTIPARTICOLATO: I MOTORI EURO 4 E 5

Con l’introduzione della normativa Euro 4 è prevista l’adozione del filtro antiparticolato, per le nuove immatricolazioni a partire dal 2006, al fine di abbattere le emissioni di ossido di carbonio e ossido di azoto fino al 90% rispetto ai motori Euro 1.

OMOLOGAZIONE EURO 5

Introdotta nel 2009, la fase Euro 5 si concentra principalmente sugli alti livelli di particolato nel motori diesel, abbassando nuovamente i limiti per le emissioni.

EURO 6 IN TUTTE LE SUE EVOLUZIONI

Forse la normativa più stringente per le emissioni dei veicoli, entrata in vigore nel 2014 per tutti i nuovi modelli e nel 2015 per le nuove immatricolazioni. L’Euro 6 si compone di differenti versioni (dalla A alla D) che si sono susseguite con tempi sempre più ravvicinanti, cavalcando quella che è definibile una vera e propria emergenza emissioni.

Euro 6A e Euro 6B, la prima obbligatoria per le immatricolazioni dal 2016 in poi, fissavano nuovi limiti di emissioni CO2, NOx e Particolato (PM) differenti per motori benzina e diesel.

Il gasolio, considerato più inquinante, doveva infatti rientrare in standard CO2 più bassi rispetto al benzina:

  • 0,5 g/km per il diesel
  • 1 g/km per il benzina

La normativa Euro 6B introduce un’ulteriore riduzione delle emissioni di particolato per entrambe le motorizzazioni, lasciando invariati tutti gli altri parametri

L’Euro 6C arriva nel 2017 e, oltre al giro di vite sulle emissioni di particolato, introduce il nuovo ciclo di omologazione WLTP e la prova su strada RDE, quest’ultima solo in ottica di monitoraggio delle emissioni.

Leggi anche: il WLTP per i veicoli commerciali leggeri

COSA SIGNIFICA EURO 6D-TEMP?

Diciamo che la differenza tra l’Euro 6D-Temp e Euro 6D sta principalmente nella tolleranza dei test. Se infatti le emissioni registrate con il ciclo WLTP devono sottostare al limite di 60 mg/km di NOx per i benzina e 80 mg/km di NOx per i diesel, nei test su strada la tolleranza è fissata al 110%, traducendosi in 126 mg/km di NOx per i benzina e 168 mg/km di NOx per i diesel.

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Normativa Euro 6D-temp: le differenze con Euro 6D final

EURO 6 D FINAL

Con l’introduzione della normativa Euro 6D, o Euro 6D Final, la tolleranza tra WLTP e RDE non potrà superare il 50%, arrivando quindi al limite di 90 mg/km di NOx per i motori benzina e 120 mg/km di NOx per i diesel. Questa nuova omologazione per le autovetture sarà effettiva per tutte le nuove immatricolazioni a partire da gennaio 2021.

COSA SUCCEDERÀ DOPO L’EURO 6D?

Alcune indiscrezioni hanno vociferato l’arrivo dell’Euro 7, lasciando intendere che alcune Case si stiano già attrezzando per un ben più stretto giro di vite sui motori diesel, ma per il momento non ci sono aggiornamenti ufficiale, soprattutto per quanto riguarda le normative.

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