Coronavirus: gli impatti sul post-vendita

L’intero settore automotive ha subito una battuta d’arresto in questa emergenza Coronavirus, colpendo inevitabilmente anche il post-vendita.

Inizialmente, con la sospensione della produzione di ricambi negli stabilimenti cinesi, si temeva che l’intero settore a livello mondiale si bloccasse. Questo perché molti Costruttori dipendono ormai da anni dalle aziende cinesi per componentistica. Nel corso dei mesi però gli OEM hanno garantito la ripresa della maggior parte degli stabilimenti in Cina, assicurando così la produzione di ricambi e componenti auto.

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Ma la causa del calo registrato sul post-vendita non è solo a causa dei ricambi, ma soprattutto nella contrazione degli ingressi in officina.

IL POST-VENDITA IN ITALIA SUBISCE L’EFFETTO COVID-19

I blocchi alla circolazione hanno imposto di ridurre al minimo gli spostamenti e solo nei casi di comprovata necessità. Questo fa sì che gli ingressi in officina da parte dei privati abbiano subito un importante calo nelle ultime settimane.

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Un un momento così delicato però, le flotte e le auto del noleggio a breve termine possono essere una grande risorsa per le officine, poiché con la maggior parte delle vetture ferme, è possibile eseguire interventi di manutenzione che in altre occasioni sarebbero stati rimandati.

A descrivere la situazione attuale, intervengono Fabrizio Guidi, Presidente di AsConAuto, la più grande associazione di consorzi italiana per la distribuzione dei ricambi, e Luca Morini, Direttore Generale di GPS Motori, azienda specializzata nella rigenerazione di motori, cambi manuali, automatici e componentistica.

IL RAC SOLLEVA IL POST-VENDITA?

“È innegabile che momenti come quelli che stiamo vivendo, nei quali siamo continuamente e responsabilmente invitati a ridurre spostamenti e contatti non necessari, possono soltanto creare incertezza e determinare anche una diversa scala nelle priorità operative”, spiega Fabrizio Guidi.

È quindi comprensibile che in una situazione di emergenza come quella che sta affrontando il nostro Paese, molti acquisti vengano rimandati, anche in attesa di una certezza economica che attualmente è venuta a mancare.

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“Molti segnali si stanno vedendo in questa direzione”, prosegue Guidi “E, in qualche modo, tutto questo potrà anche riflettersi sulla manutenzione dei mezzi. Tuttavia forse e, proprio per la riduzione dell’uso delle vetture, si potrebbe invece pensare di fare eseguire interventi di manutenzione troppo spesso rinviati”.

Il post-vendita nell'emergenza Coronavirus

Un trend confermato anche da GPS Motori, che nell’ultimo periodo ha riscontrato sì una diminuzione degli ingressi in officina da parte dei privati, ma anche un aumento delle manutenzioni su flotte e noleggio.

“Le società del noleggio a breve termine hanno colto questo momento per effettuare attività di manutenzione che solitamente vengono rinviate perché le auto circolano. Quindi, le flotte del Rac hanno un flusso in officina e in carrozzeria superiore rispetto al solito”, spiega Luca Morini.

COME SI STANNO ORGANIZZANDO LE AZIENDE?

Le riparazione dei veicoli a noleggio a breve termine comunque sono destinate a diminuire nelle prossime settimane, “un calo del lavoro e che potrà essere recuperato nella seconda metà dell’anno”, afferma Morini.

La spinta positiva con cui le aziende stanno affrontando questa situazione di emergenza fa ben sperare.

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Anche AsConAuto ha riorganizzato il lavoro dei suoi consorzi per garantirne la continuità, nel rispetto delle norme sulla sicurezza: “Le sedi dei nostri Consorzi si stanno attrezzando per permetterci di accrescere la gestione in videoconferenza di riunioni e corsi, in modo da allinearsi al massimo alle nuove disposizioni e ai necessari comportamenti differenti attraverso l’uso delle nuove tecnologie rese disponibili per la nostra rete”, afferma Guidi.

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