Noleggio, mercato, produzione: gli effetti del Coronavirus in Italia

noleggio auto: i risultati del Rapporto Aniasa

Gli effetti, in tutta la loro portata, non si sono ancora visti. Gli esperti concordano nell’affermare che l’attuale emergenza Coronavirus abbia portato già alcune conseguenze nel mondo automotive, ma occorrerà aspettare qualche mese per capire quale sarà il futuro.

I primi impatti internazionali sono stati sotto gli occhi di tutti: dall’annullamento del Salone di Ginevra al crollo del mercato in Cina.

In Italia, invece, a febbraio i numeri generali sono calati, ma anche e soprattutto per fattori che vanno oltre la situazione che si è creata. A marzo, è atteso il primo vero responso.

Approfondisci: gli effetti dell’emergenza sul mercato globale dell’automotive

CORONAVIRUS: COSA SUCCEDE IN ITALIA?

Aldilà dei numeri, però, gli effetti riguardano già alcuni settori cruciali per il mondo automotive: Aniasa, l’associazione rappresentativa del mondo del noleggio e, in generale, dei servizi legati alla mobilità, ha lanciato nei giorni scorsi un allarme per il noleggio a breve termine, da estendersi anche al noleggio a lungo termine e alle flotte aziendali (settori, questi ultimi, di grande interesse anche per i concessionari).

GLI IMPATTI SUL NOLEGGIO

Questa è la posizione di Aniasa: “La crisi causata dall’emergenza sanitaria sta impattando su tutti i settori della filiera automotive e anche il noleggio a lungo termine non è immune dal Coronavirus. Dopo un primo trimestre positivo, stiamo assistendo purtroppo a una situazione di grande preoccupazione della clientela del noleggio, con una forte riduzione di ordini e di immatricolazioni”. Non a caso, Dataforce ha anticipato che nei primi 15 giorni di marzo le immatricolazioni del canale noleggio a lungo termine sono calate del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Stiamo parlando, osserva Aniasa, di “150mila soggetti tra imprese, PA e privati, dei quali il 40% in Lombardia e nelle altre aree dell’originaria zona rossa”. Il problema è destinato ad allargarsi a tutto il Paese. “In un clima di incertezza generale, bisogna dare un ordine di priorità, quindi le aziende clienti del noleggio stanno rinviando le decisioni di rinnovo del parco e contemporaneamente le imprese del settore stanno dando il loro contributo prorogando i contratti, rivedendo i moduli di servizi e garantendo quei veicoli necessari per fronteggiare l’emergenza”.

L’emergenza Coronavirus riguarda anche e soprattutto il mondo del noleggio a breve termine e del car sharing. “Il Rent-a-car registra oggi un crollo dei noleggi pari al 90% e la situazione è in costante peggioramento. Non va meglio al car sharing, perno della mobilità condivisa nelle nostre città, che accusa una decisa contrazione dei noleggi (-60%)” sottolinea Massimiliano Archiapatti, presidente di Aniasa.

Car sharing Coronavirus

Aniasa auspica interventi urgenti da parte del Governo. “Chiediamo per le tante persone che operano nel nostro settore provvedimenti di sostegno come la cassa integrazione in deroga e per le imprese strumenti come il superammortamento che post-emergenza possano ridare ossigeno al mondo della mobilità aziendale attualmente in quarantena”. 

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GLI EFFETTI SUL SISTEMA AUTOMOTIVE

Con Gianmarco Giorda, direttore di Anfia, abbiamo invece approfondito gli impatti sul mercato generale. “Da quando l’emergenza è scoppiata nel nostro Paese, alcune imprese dell’iniziale zona rossa hanno ripreso l’attività con organico ridotto e con il protocollo del Ministero della Salute sul monitoraggio dei dipendenti. Per altre, invece, permane lo stop produttivo, con l’intero personale in quarantena preventiva. Alle difficoltà di approvvigionamento o di consegna di materiali e/o componenti nell’ex-zona rossa abbiamo cercato di far fronte trovando soluzioni in tempi rapidi, anche rivolgendoci direttamente al Ministro Patuanelli” afferma Giorda.

produzione auto Coronavirus

Ma le perdite sono in atto e la situazione si sta aggravando, anche e soprattutto dal punto di vista della produzione. “Sono previsti ulteriori fermi produttivi, ad esempio, alla FCA di Melfi, per via della flessione degli ordini. Occorre mettere in campo misure di sostegno alla domanda. Lo stanziamento di 7,5 miliardi di Euro deliberato dal governo (in attesa di approvazione) è il primo passo di una strategia che va elaborata al più presto” conclude Giorda.

FCA: NUOVE MISURE PER EMERGENZA COVID-19

Fca annuncia nuovi interventi straordinari che si adotteranno in tutti i suoi uffici e stabilimenti per rispondere all’emergenza Coronavirus. Nel rispetto delle ultime disposizioni emanate dal Governo, il Gruppo annuncia infatti che tra i provvedimenti ci sarà la chiusura temporanea di alcuni impianti, al fine di minimizzare il rischio di contagio tra i lavoratori.

Interventi di igienizzazione e messa in sicurezza delle aree di lavoro, facilitando ove possibile lo smart working.

La produzione comunque non verrà interrotta, assicura FCA, “nel rispetto delle norme e delle disposizioni governative con al tempo stesso il mantenimento delle misure di sicurezza e igiene, applicate fin dal primo momento dell’esplosione del virus Covid-19“.

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