Studio Aniasa-Bain & Company: l’auto al centro della mobilità post-Covid

Studio Aniasa-Bain & Company: come cambia la mobilità post Covid

Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confundustria rappresenta il settore di mobilità, insieme a Bain & Company, società di consulenza strategica, presentano i risultati dello studio “Auto protagonista della mobilità post Covid – Gli spostamenti degli italiani nella fase di ripartenza”.

La ricerca è stata condotta nel periodo di fine lockdown, su un campione rappresentativo di 1.000 residenti nelle principali città italiane: Roma, Milano e Torino. Lo scopo dello studio era quello di indagare i cambiamenti di mobilità a seguito dell’emergenza, in un momento in cui la paura del contagio era ancora ben presente.

Una cosa è certa: il Coronavirus ha stravolto le nostre vite, con significativi cambiamenti sul modo di lavorare, spostarci e fare acquisti.

L’AUTO PROTAGONISTA DELLA MOBILITÀ DOPO IL LOCKDOWN

C’è da fare una premessa importante: nel nostro Paese l’auto ha sempre svolto un ruolo centrale nella mobilità privata delle persone. Negli ultimi 20 anni il tasso di motorizzazione non ha fatto altro che aumentare, arrivando a 656 auto ogni 1.000 abitanti, secondo le rilevazioni del 2019: una tendenza che procede controcorrente rispetto al resto d’Europa.

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Studio Aniasa-Bain & Company: come cambia la mobilità quotidiana degli italiani

Infatti già nel contesto pre-Covid solo il 20-30% degli spostamenti nel nostro Paese avveniva tramite il trasporto pubblico e adesso, a seguito dell’emergenza, il 70% del campione ha dichiarato di voler utilizzare i mezzi pubblici locali meno di prima.

Mobilità e ripartenza

La tendenza generale rileva una diminuzione complessiva degli spostamenti, sia per motivi di piacere che di lavoro: 3 italiani su 4 affermano di muoversi meno frequentemente per recarsi al ristorante o a fare shopping, inoltre, le soluzioni di telelavoro e smart working adottate da numerose aziende ridurranno gli spostamenti quotidiani casa-lavoro nel medio termine, come sostiene la metà degli intervistati.

Le ripercussioni si notano non solo sull’affluenza dei mezzi pubblici, ma anche sulle soluzioni di car sharing: solo il 46% degli intervistati afferma di continuare a utilizzarle nella stessa misura, se non di più, del periodo pre-Covid.

Studio Aniasa-Bain & Company: diminuisce l'uso del car sharing

Il restante, invece, intende servirsi meno del car sharing per la mobilità quotidiana, per motivi sanitari (64%) o per una mancata necessità dovuta al lavoro da casa (30%). Una buona fetta dei più scettici nei confronti del car sharing (oltre il 40%) si dichiara pronto a utilizzare le auto condivise solo a fronte di chiari protocolli di sanificazione.

“Le  aziende di noleggio e car sharing stanno reagendo allo tsunami che si è abbattuto anche sulla mobilità del nostro Paese, rimodulando l’offerta di servizi con azioni puntuali ed esplorando nuove opportunità strategiche”, spiega Massimiliano Archiapatti, Presidente di Ansiasa. “Siamo certi che nel prossimo futuro torneremo a raccogliere i frutti di quanto seminato in questi anni, giocando un ruolo strategico per la mobilità cittadina, turistica e aziendale del Paese che abbiamo disegnato negli anni”.

Nuove propensioni all’acquisto auto

Solo il 24% del campione ha rinunciato momentaneamente all’acquisto di un’auto, mente il 60% afferma di posticipare la spesa per motivi economici o in attesa di un calo dei prezzi. 7 italiani su 10 prenderebbero comunque in considerazione l’acquisto di un’auto a fronte di incentivi o strumenti finanziari flessibili.

Studio Aniasa-Bain & Company: nuove propensioni per l'acquisto auto

Le soluzioni di noleggio a medio e lungo termine, di crescente interesse anche tra i privati, potrebbero essere una scelta più sostenibile, grazie alla certezza dei costi e la possibilità di non impiegare somme consistenti per l’anticipo.

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“Una cosa è pressoché certa”, spiega Gianluca Di Loreto, Partner di Bain & Company, “prima o poi le persone torneranno a muoversi e viaggiare, ma l’offerta di mobilità che troveranno potrebbe avere caratteristiche ben diverse. I servizi avranno un ruolo sempre più chiave rispetto al prodotto, il digitale aumenterà il proprio peso (ma non sarà, da solo, decisivo), l’esperienza di utilizzo prevarrà sull’esperienza di acquisto. Il quando e il come di questa rivoluzione dipenderanno da quando il rapporto automobile-consumatore sarà stato tutelato nei mesi a venire”.

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