“Il settore dei ricambi beneficia dei ritardi nelle consegne delle vetture nuove: quando il consumatore non può accedere a una nuova auto, ripara quella vecchia” sottolinea Roberto Scarabel, presidente AsConAuto. Anche per questo motivo, per il post-vendita è più che positivo il bilancio del 2022 che sta per concludersi.
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UN’OTTIMA ANNATA, FALSATA DALL’INFLAZIONE
“Per il comparto dei ricambi auto originali nel 2022 si stima un 15% di volumi d’affari in più rispetto al 2021. L’anno si concluderà sfiorando gli 800 milioni di euro di fatturato, contro i 728 milioni raggiunti lo scorso anno”: questi i dati più che positivi condivisi dal presidente AsConAuto.
Di certo, l’inflazione e il conseguente aumento dei prezzi hanno influito sul guadagno raggiunto, “questo è un risultato inficiato dall’inflazione, – conferma Scarabel – ma ragioniamo non solo sul fatturato ma anche sul numero di colli venduto, e da questo punto di vista, l’incremento è reale”.
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LE PROSPETTIVE PER IL 2023
Ipotizzando che il volume delle auto nuove vendute non tornerà a quello degli anni passati e posticipando così l’auspicato rinnovo del vetusto parco auto italiano, il Presidente si augura che “per lo meno la qualità della manutenzione sulle vetture circolanti preservi il più possibile la qualità dell’aria”. Infine, per quel che riguarda le prospettive imprenditoriali, “immagino per il nostro settore un avvicinamento all’obiettivo prefisso di un miliardo di euro di affari nel triennio”.