Futuro dell’auto: ecco cosa pensano le Associazioni

Fare squadra per affrontare il futuro dell’auto, i cambiamenti della mobilità e annullare le differenze, purtroppo ad oggi esistenti, con altri Paesi, europei e non. Il messaggio arriva forte e chiaro dai presidenti delle tre principali associazioni dell’automotive: Federauto, Unrae e Anfia.

A Automotive Dealer Day 2019, Adolfo De Stefani Cosentino (Federauto), Michele Crisci (Unrae) e Paolo Scudieri (Anfia) hanno portato all’attenzione di una folta e importante platea di giornalisti, operatori del settore e soggetti istituzionali le loro analisi dello scenario presente e futuro dell’auto, evidenziando criticità e proposte di policy coordinate, da sviluppare e attuare attraverso una costruttiva collaborazione con le istituzioni competenti. Ecco il loro punto di vista.

Mercato auto associazioni

FUTURO DELL’AUTO: QUALI PROSPETTIVE PER IL 2019? 

Il mercato dell’auto 2019 (leggi i dati di aprile) si chiuderà, con ogni probabilità, con un segno negativo rispetto al 2018. “Prevediamo un mercato intorno a 1 milione 800 mila unità e, quindi, ancora in calo” sottolinea De Stefani Cosentino.

Un concetto espresso anche da Crisci: “Da qui a fine anno, le previsioni di mercato non sono rosee: prevediamo una flessione, con una chiusura intorno a 1 milione 850mila unità. Le prime avvisaglie erano emerse dalla raccolta ordini degli ultimi quattro mesi del 2018 e ora il decremento si sta puntualmente verificando”. Secondo Scudieri non è facile fare previsioni. “Bisogna essere coerenti, dare un imput al mercato univoco, fare offerte razionali ai consumatori e sperare che la seconda parte dell’anno possa andare meglio”.

Leggi anche: cosa pensano le associazioni dell’ecotassa?

COSA OCCORRE FARE?

Cosa occorre fare, invece, per ottenere un futuro dell’auto più roseo? “Non chiediamo molto: solo prendere spunto dagli altri Paesi europei – riprende De Stefani Cosentino – ovvero rendere l’Iva detraibile al 100%, rendere maggiormente detraibili l’ammortamento e le spese di manutenzione delle autovetture”. 

futuro dell'auto secondo le associazioni

Michele Crisci sottolinea come le associazioni dell’automotive siano d’accordo sui prossimi passi da compiere in termini di infrastrutture e di svecchiamento del parco circolante, “in favore delle tecnologie più moderne, per fornire soluzioni efficaci in termini di impatto ambientale e sicurezza sulle strade”.

Per Scudieri, infine, è centrale il tema di salvaguardare il made in Italy, che ha sempre spinto il progresso del mondo automotive. “L’auto è stata evoluta e tecnologizzata da imprese italiane, e tutto questo deve proseguire: occorre fare squadra, recepire le innovazioni nel mondo e portarle sui nostri prodotti, per superare il gap con altri Paesi, che in questo momento è importante”.

Partecipa alla discussione

Leggi anche