Dopo essere stato spinto dalla Cina, il mercato globale dell’auto è piuttosto stagnante.
Il settore, superata la pandemia, si è assestato su livelli stabilmente inferiori rispetto al passato. Per il periodo 2017-2030 le previsioni (Analisi Bain su dati S&P Mobility, gennaio 2025) sono di una sostanziale stagnazione in Cina (+0,3%), un leggero declino nei mercati maturi di Europa (-0,6%), Nord America (-0,4%), Giappone e Corea (-1,2%), un’espansione in nuovi mercati: Asia meridionale (+2,7% ) e Sud America (+1,5%).
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In Europa, Usa e Giappone il rallentamento strutturale della domanda (con volumi di vendita che continuano a rimanere sotto le attese di solo 3 anni fa) rischia di compromettere la sostenibilità di molti Costruttori. A questo si aggiunge il problema dei dazi statunitensi.
I Costruttori auto che subiscono di più la crisi
Le Case Auto più esposte ai trend geopolitici attuali sono le Case tedesche, che vedono a rischio circa metà dei propri volumi tra calo in Cina, dazi con gli USA e stagnazione in Europa.
I dazi statunitensi colpiranno invece in misura maggiore le Case Auto giapponesi e coreane, da sempre presenti in Nord America con vendite importanti.
I tedeschi
I marchi tedeschi sono esposti in particolar modo in Europa e in Cina. Addirittura, Volkswagen vende più in Cina che in Europa.
- Volkswagen vende il 34% in Europa, il 12% in Nord America, il 41% in Cina, il 14% negli altri mercati
- Opel vende il 40% in Europa, il 18% in Nord America, il 31% in Cina, l’11% negli altri mercati
- BMW vende il 37% in Europa, il 19% in Nord America, il 32% in Cina, il 12% negli altri mercati
- Audi vende il 41% in Europa, il 14% in Nord America, il 39% in Cina, il 15% negli altri mercati