Il cambiamento è inesorabile, fa parte della storia dell’umanità e della civiltà è la peculiarità principale. Il cambiamento è multiforme, arriva con modalità, tempistiche ed effetti significativamente diversi. Il cambiamento può accadere attraverso una rivoluzione o un’evoluzione. Due concetti che spesso si tende a confondere ma che celano significati molto diversi.
E sull’automotive sarebbe forse il caso di cambiare prospettiva, di smettere di urlare alla rivoluzione e iniziare, al contrario, a parlare di evoluzione. Sul tema ci ha fatto riflettere, nel corso di un’interessante incontro in occasione dell’Automotive Dealer Day 2025, Alessandro Lazzeri, Deputy CEO e B2B Markets Director di Findomestic Banca.
Evoluzione o rivoluzione?
Così come da didascalica definizione, l’evoluzione è un “processo lento e graduale di adattamento e cambiamento in cui le specie si modificano nel corso di generazioni”. La rivoluzione è “un cambiamento rapido e spesso violento che porta a un radicale mutamento delle strutture politiche, sociali e economiche”.
L’evoluzione è guidata da una selezione naturale (o tecnologia nella società 2.0), in cui gli individui con caratteristiche più adatte al loro ambiente hanno maggiori probabilità di sopravvivere, passando quelle caratteristiche ai posteri. È un processo graduale, basato su piccole variazioni e adattamenti che si accumulano nel tempo. La rivoluzione, per essere definita tale, deve verificarsi in un lasso di tempo ristretto, pochi anni, poche settimane addirittura. Storicamente, nasce come risultato di un accumulo di tensioni che portano a un cambiamento radicale, finanche violento.
Il risultato di una rivoluzione è un mutamento profondo delle strutture politiche, sociali, economiche o culturali di una società. Stando così le cose, guardando all’elettrificazione dei mezzi di trasporto e alla digitalizzazione dei processi di acquisto, è davvero corretto parlare di rivoluzione? Non secondo Alessandro Lazzeri.
Il Deputy CEO e B2B Markets Director di Findomestic Banca sottolinea come “le caratteristiche di ciò che accade sono più tipiche dell’evoluzione che non della rivoluzione. In qualche piccolo settore c’è un tentativo di rivoluzionare lo status quo, ma tutto depone in un’evoluzione”. Evoluzione della mobilità e del lavoro di chi di mobilità si occupa.
E se all’evoluzione sopravvivono soltanto i più forti, il trucco per i dealer è, continua Lazzeri, “diventare più grandi. Entrare in una dimensione che permetta di abbattere i costi”. Senza tuttavia, dimenticare quel che vi è di più importante, “il cliente e la sua fidelizzazione”. In tale contesto, la tecnologia è un valido supporto, “con la tecnologia si può fare di tutto e di più“. L’importante, conclude il manager Findomestic, è “non perdersi in un mare così grande, scegliere bene cosa fare e perseguirlo con determinazione”.