Il 4 aprile 2025 il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha imposto dazi al 25% sulle automobili importate dall’estero. E nonostante i ripensamenti successivi, le conseguenze per le case costruttrici sono significative, al punto da rivedere al ribasso le proprie prospettive di bilancio.
I NUOVI BILANCI DELLE CASE
Le prospettive delle statunitensi
I dazi statunitensi hanno colpito anche i costruttori nazionali. Ford, riporta Reuters, ha scelto di sospendere le previsioni annuali. L’azienda prevede un impatto fino a 1,5 miliardi di dollari sugli utili e costi aumentati fino a 2,5 miliardi di dollari nell’anno. A seguito dell’annuncio, le azioni Ford sono scese del 2,3% nelle contrattazioni after-hours.
General Motors ha invece rettificato al ribasso le previsioni di profitto per il 2025 diffuse a inizio anno, prima dell’avvento delle nuove tariffe. L’impatto atteso dai dazi, cui si aggiungono gli sforzi per aumentare la produzione in Usa, è stimato a 5 miliardi di dollari. Così, il nuovo utile operativo annuo si abbassa di tale cifra e si aggira tra i 10 e 12,5 miliardi di dollari.
I bilanci delle europee
Previsioni sospese anche per Stellantis. Certo, invece, un calo del 14% dei ricavi netti (scesi a 38,5 miliardi di euro) nel primo trimestre del 2025, con una diminuzione delle consegne del 9%. In una situazione ancor peggiore è Mercedes-Benz, che nel Q1 dell’anno registra un calo dell’utile netto del 42,8%.
In una nota stampa, la casa tedesca ha comunicato: “L’attuale volatilità delle politiche tariffarie, delle misure di mitigazione e dei potenziali effetti diretti e indiretti, in particolare sul comportamento dei clienti e sulla domanda, è troppo elevata per valutare con affidabilità l’andamento del business nel resto dell’anno. Pertanto, non è possibile fornire previsioni con il necessario livello di certezza”.
Il lusso resta intoccabile?
Fa eccezione l’italiana Ferrari che segnala un +15% sull’utile del primo trimestre 2025, per un totale di 693 milioni di euro (in linea, anzi roseo, rispetto alle previsioni di 689 milioni). Il cavallino conferma dunque le previsioni per i risultati annui di un margine Ebidta di almeno il 38,3%.