Sfiora i 400 euro il prezzo medio per un pezzo di ricambio automotive in Italia. Si tratta del costo più alto degli ultimi anni, con una crescita del +2,9% su base annua. Un dato che, conferma l’Osservatorio Quattroruote Professional, raddoppia l’inflazione ufficiale, fissata dall’Istat al +1,2%. In particolare, aumenta la forbice tra i prezzi di listino degli Oem e quelli al consumo.
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I ricambi tra le spese più alte per le famiglie
Dall’estate 2023, riporta l’Osservatorio Quattroruote Professional, il prezzo dei ricambi ha iniziato a scostarsi da quello generale dei beni di consumo. Nel mese di ottobre 2025 – periodo cui risale l’ultimo monitoraggio – il prezzo medio dei ricambi automotive è pari a 394,69 euro. Pari al +2,9% rispetto allo stesso mede del 2024.
Scarico e paraurti quelli che costano di più
Tra i pezzi di ricambio a subire il rincaro più elevato vi sono i lamierati esterni, che costano il 5% rispetto all’anno passato. In generale, il prezzo medio dei lamierati supera i 667€ e, tra questi, i più cari sono in particolare i paraurti anteriori il cui aumento medio ha superato il 19% e che oggi costano, in media, 304,84 euro (erano 255,72 un anno fa).
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La seconda categoria di ricambi a registrare il rincaro più elevato è quella alimentazione/scarico, al +4% sull’anno precedente, con componenti il cui prezzo medio sfiora i 430 euro. Più in linea con l’inflazione, invece, gli aumenti registrati da cambio/trasmissioni e sterzo, entrambe al +1,4% con un prezzo medio assoluto pari, rispettivamente, a 604,69 e 558,41 euro.













