Aste di auto usate: una mossa contro la crisi di prodotto

In questo momento storico, in presenza di una crisi produttiva mai vista in passato, le aste di auto usate diventano un valore aggiunto fondamentale. Un valido alleato per i dealer per acquistare gli stock di veicoli.

Ne abbiamo parlato con Barbara Barbieri, amministratore delegato di BCA Italia, e Fabrizio Catalani, responsabile commerciale di BCA Italia.

LA FOTOGRAFIA DELL’USATO

Il mondo dell’usato sta attraversando un momento molto particolare. “La correlazione tra nuovo e usato nel processo commerciale automotive è strettissima: non lo scopriamo certo oggi. La vendita del nuovo alimenta le permute e queste riforniscono il bacino dell’usato. I due mercati vivono l’uno dell’altro” spiega Barbara Barbieri.

E aggiunge: “La carenza di prodotto ha un impatto diretto anche sulle flotte: i ritardi nelle consegne da parte degli OEM portano rent-a-car, finanziarie e anche user-chooser ad allungare i contratti in essere. Risultato: la scarsità di prodotto nuovo si traduce in una minore offerta anche sul mercato dell’usato. Questo significa, tra le altre cose, aumento del transaction price medio”.

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IL RUOLO DELLE ASTE

Nel contesto appena descritto, le aste di auto usate rappresentano una risorsa importantissima per i concessionari. “Direi che anche (e soprattutto) in questa situazione, le aste sono il modo più rapido ed efficiente per trovare prodotto. Siamo una società internazionale e abbiamo accesso a usato proveniente da tutti i Paesi d’Europa. Questo ci mette in una condizione privilegiata, perché ci sono modelli che ‘vanno’ poco in un mercato e che noi possiamo trasferire dove sono più richiesti. Portare l’offerta dove c’è la domanda è esattamente la missione di BCA. Con le nostre aste stiamo mettendo a disposizione di trader e dealer volumi importanti di prodotto, e persino di km zero (che in questo momento sono rarissimi)” spiega Barbara Barbieri.

“BCA funge da ‘pivot’ per i suoi partner, sia nella vendita, sia nell’acquisto delle vetture. Crediamo che l’asta possa offrire importanti vantaggi al dealer, aiutandoli a massimizzare i profittiinterviene Fabrizio Catalani. Per i buyer, aggiunge, “diventiamo veri e propri personal shopper, sfruttando le occasioni provenienti dall’estero”. Anche i vendor, grazie a BCA, hanno l’opportunità di usufruire delle potenzialità del mercato internazionale.

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USATO ELETTRICO: A CHE PUNTO SIAMO?

La nuova frontiera per i concessionari si chiama usato elettrico. A tal proposito BCA ha recentemente effettuato un’indagine sul tema. “La nostra survey è stata la più grande mai fatta finora e ha coinvolto oltre 700 operatori professionali di 24 Paesi europei. I principali risultati emersi riguardano la natura del mercato: una conformazione a macchia di leopardo, con Paesi già maturi e altri in cui c’è ancora diffidenza verso il prodotto elettrico. Una tra le principali ragioni di preoccupazione che abbiamo riscontrato è -paradossalmente – la rapidità dell’innovazione tecnologica: sia i clienti finali sia operatori professionali temono l’obsolescenza del prodotto. Tra una generazione e l’altra di auto elettriche ci sono differenze molto rilevanti (in termini di autonomia, per esempio). Da questo consegue che per conservare il loro valore le auto EV usate devono essere rivendute rapidamente e noi di BCA consentiamo di fare proprio questo” spiega Barbara Barbieri.

venditore auto elettriche concessionaria

I concessionari devono essere pronti a un futuro di grande evoluzione. “Prevediamo una crescita esponenziale delle auto elettriche, specialmente all’interno delle flotte aziendali, e riteniamo che i dealer avranno un ruolo molto importante” sottolinea Catalani. In questo quadro, “le nostre aste forniranno a buyer e vendor un’opportunità unica: per chi compra, quella di avere un unico riferimento europeo, per chi vende quella di poter entrare in contatto con acquirenti che, con altri canali, sarebbero impossibili da raggiungere”.

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