Auto usate: adesso serve il certificato di minivoltura

Per i cosiddetti mini-passaggi, ossia la vendita di un veicolo a un concessionario o un rivenditore d’auto, dal 4 maggio (data di entrata in vigore delle nuove procedure per il rilascio del Documento Unico) non viene più emesso il Tagliando di aggiornamento da applicare sulla vecchia Carta di Circolazione, sostituita invece da un nuovo Documento Unico (DU).

E con l’aggiornamento di fine 2023 è in esercizio una nuova versione del DU emesso in sede di mini-passaggio, non valido per la circolazione. Ecco come funziona, attualmente, la minivoltura e come deve essere eseguita.

Che cos’è la minivoltura

La minivoltura è la procedura che consiste nel cambio d’intestazione del mezzo, da attuare in caso di vendita a un concessionario o un rivenditore, che esenta il venditore da ogni responsabilità sull’auto ceduta. Si tratta dunque di una garanzia per il privato intenzionato a cedere la propria automobile usata a un professionista, che poi la rimetterà sul mercato.

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Come si effettua e quanto costa la minivoltura

La richiesta del passaggio di proprietà al concessionario deve essere presentata da venditore e acquirente presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista, allegando la seguente documentazione:

  • Atto unilaterale di vendita con firma autentificata del venditore e marca da bollo da 16€ o atto di vendita in forma bilaterale con entrambe le firme autentificate e marca da bollo da 16€
  • Nota di presentazione al PRA
  • Carta di circolazione
  • Documento di identità dell’acquirente
  • Modulo TT2119 di richiesta di aggiornamento della carta di circolazione

A differenza del classico passaggio di proprietà, la minivoltura è esente dal pagamento dell’Imposta Provinciale di Trascrizione e prevede il pagamento ridotto del 50% degli emolumenti ACI.

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