ADD 2023: Salvini, “Pronti 60 miliardi per mobilità in Italia”

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“Ci sono 60 miliardi di euro pronti per la mobilità, in particolare per le colonnine e per sviluppare la rete a idrogeno. Siamo per la neutralità tecnologica, perché la transizione energetica ha bisogno di tempo e di alternative all’elettrico. Non possiamo essere schiacciati da U.S.A. e Cina”.

Sono queste le parole con le quali il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha inaugurato il suo discorso durante l’apertura dell’Automotive Dealer Day 2023, l’evento di incontro e networking per gli operatori del settore automobilistico che si sta svolgendo in questi giorni presso il Centro Congressi di Veronafiere.

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Durante l’incontro il vicepremier ha affrontato un gran numero di tematiche attuali e relative al mondo dell’automotive: dal contrasto alla normativa Euro 7 all’utilizzo dei fondi Pnrr per la costruzione di nuove infrastrutture, passando anche per la riforma del Codice della strada.

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Normativa Euro 7? Una scelta sbagliata

Uno dei punti sui quali Salvini si è maggiormente concentrato è quello che riguarda la normativa Euro 7, proposta presentata dalla Commissione europea sulle emissioni delle auto, che oltre al carburante darebbe una decisiva stretta anche alle polveri sottili rilasciate da freni e gomme.

Una delle nostre priorità – ha sottolineato Salvini – riguarda l’Euro 7, una normativa comunitaria sbagliata nei modi e nei tempi. Insieme a tanti altri Paesi ci stiamo muovendo per evitare questo salto nel buio o rimandarlo almeno 2026, quando ci sarà una revisione della normativa sulla CO2″.

Oltre alla proposta della commissione Ue il vicepremier si è anche concentrato sul Codice della strada, “che è ormai datato e va rivisto in collaborazione con le Istituzioni e le case auto”, e per il quale entro l’estate il governo presenterà “una serie di riforme con l’obiettivo di approvarle entro fine 2023“.

Dopo un breve commento sul tema delle motorizzazioni civili, “e sulle lungaggini della burocrazia, che spesso è troppo lenta”, Salvini ha concluso con il Pnrr, i cui fondi devono essere “spesi bene puntando su infrastrutture di maggiore qualità“, l’aumento del limite di velocità a 150 km/h “in base alla sicurezza e al tasso d’incidentalità di alcuni tratti autostradali” e alla cancellazione del superbollo, definito dallo stesso ministro come “punitivo nei confronti dei consumatori e dei marchi automobilistici”.

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