La case-history DataDot: 800mila vetture FCA marchiate dai concessionari contro i furti

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Una storia ultraventennale alle spalle, che da qualche anno è strettamente legata anche alla filiera della distribuzione automobilistica: stiamo parlando di Fedeperiti, la Federazione italiana tra le Associazioni di Periti Assicurativi e Danni, che, attraverso la propria società Federperiti Servizi Innovativi, si occupa di formare i concessionari di FCA sull’utilizzo dell’antifurto DataDot.
Si tratta di uno strumento di protezione passiva del veicolo che, per i dealer del Gruppo, si trasforma in una potente offerta di fidelizzazione per il cliente finale. Non a caso, come sottolinea Filippo Zaffarana, presidente di Fedeperiti, “quasi 800mila vetture del Gruppo FCA oggi sono equipaggiate con questa tecnologia”.

LA STORIA DELLA FEDERAZIONE

“Fedeperiti nasce nel 1992 – spiega Zaffarana – come organizzazione di periti assicurativi e si basa su alcuni principi peculiari: affermare e valorizzare la categoria professionale del perito assicurativo e introdurre il concetto di fare ‘valorizzazione’ della professione oltre che del suo aggiornamento alle moderne tecnologie.  E’ sempre stata una Federazione di associazioni locali, nella quale tutte le associazioni aderenti contano allo stesso modo a prescindere dal numero degli iscritti”. La storia della Federazione, negli anni, ha vissuto alcune svolte importanti: “Nel 2005 – racconta Zaffarana – quando ci è stata prospettata l’opportunità di organizzare un vero e proprio servizio peritale, abbiamo colto l’occasione costituendo una società, questa la novità, di proprietà della Federazione, Federperiti Gest, che gestisce perizie di tre tipi (auto, rami alimentari e ricostruttive). Nel 2010, abbiamo costituito una seconda società di investigazioni assicurative, il Centro Investigativo Assicurativo, autorizzata ad operare su tutto il territorio nazionale”.

DATADOT

Successivamente è nato il progetto legato all’antifurto DataDot: “Abbiamo ricevuto la richiesta di formare i concessionari del Gruppo Fiat per l’utilizzo di un antifurto passivo, denominato DataDot – continua Zaffarana -: si tratta di un antichissimo brevetto della CIA (apparso fra l’altro nella pellicola “Mission Impossible 3” e nella serie tv CSI Miami e CSI New York) caratterizzato da micro-puntini – non visibili, quindi a occhio nudo -, applicati su diverse parti asportabili delle vetture. L’obiettivo è quello di rendere i componenti tracciabili e controllabili da parte delle Forze dell’Ordine (che sono dotate di idonei mezzi di analisi e riscontro) e, quindi, non più ricommercializzabili in caso di furto sia parziale che totale”.
In questo progetto, Federperiti funge da ente di formazione e, allo stesso tempo, cura la distribuzione del prodotto.  “Per gestire il servizio – sottolinea Zaffarana – qualche anno fa abbiamo creato una terza società, Federperiti Servizi Innovativi”. Come avviene il coaching e quali sono stati i risultati ottenuti? “Attraverso i nostri periti, andiamo fisicamente nelle concessionarie FCA per effettuare la formazione su questa tecnologia, che molto semplicemente viene ‘apposta’ sulla carrozzeria attraverso una pistola a spruzzo – conclude Zaffarana – I risultati ottenuti sono concreti: secondo i dati fornitici, infatti, grazie a questo sistema, i furti delle vetture marchiate, negli ultimi anni, sono diminuiti di circa il 50%”.

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