Auto connesse, quanto ne sanno i dealer? Non abbastanza

Le auto sono sempre più connesse. Veri e propri strumenti tecnologici, le vetture più moderne sono in grado di connettersi in rete, raccogliere e condividere dati. Ciò comporta la necessità di apprendere un nuovo modo di utilizzare le vetture e, parallelamente, un nuovo modo di vendere tali vetture.

A tal proposito, un’indagine della Commissione europea ha analizzato, attraverso clienti in incognito, le conoscenze su utilizzo e funzionamento della tecnologia e conoscenze su privacy e cyber security dei venditori autorizzati di 7 case auto in 7 diversi paesi dell’unione. I risultati non sono brillanti.

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L’indagine Ue sulle auto connesse

Il report si intitola Study on the provision of information to consumers about the processing of vehicle-generated data (visionabile a questo link) e si basa su dati raccolti in concessionarie auto di Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Polonia e Svezia. Escluse dall’analisi le interazioni online, lo studio si è focalizzato sull’interazione diretta con i venditori.

I clienti in incognito si sono presentati in concessionaria fingendosi interessati all’acquisto dei modelli di auto più venduti nei 7 paesi presi in esame e equipaggiati di servizi di connettività: Bmw Serie 3, Hyundai Kona, Peugeot 5008, Renault Clio, Tesla Model 3, Toyota Corolla, Volkswagen Golf.

Durante le 135 visite effettuate in concessionaria dei clienti i in incognito, sono state valute:

·        Le informazioni relative ai dati generati dal veicolo forniti al consumatore interessato all’acquisto di un’auto connessa

·        La proattività dei venditori nel fornire le informazioni e la chiarezza di quest’ultime

·        La capacità dei dealer di indirizzare il consumatore verso ulteriori fonti di informazioni, ad esempio il sito web del costruttore

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Quanto ne sanno i dealer delle auto connesse

Di seguito, riportiamo i risultati dell’indagine dell’Unione europea, suddivisi per brand.

NB. Lo studio, come già spiegato, è stato eseguito in modalità mistery shopping dall’Ue. Non vi è qui intenzione di screditare alcuna rete di vendita, piuttosto di offrire la conoscenza e lo spunto ai dealer nostri lettori per implementare il servizio offerto ai propri clienti.

Bmw

Solo raramente i concessionari Bmw hanno menzionato in modo spontaneo i servizi connessi dell’auto. E di fronte ai clienti che tiravano fuori l’argomento, i venditori non si sono mostrati troppo sicuri. È stata raramente menzionata la capacità dell’auto di raccogliere dei dati ma quando è successo è stato fatto con chiarezza.

Agli acquirenti non è stata spiegata in modo dettagliata la possibilità di una condivisione dei dati con terze parti né l’impatto sull’usabilità di alcuni servizi con il venir meno del consenso al trattamento dei dati. Non esplicitato neppure il funzionamento degli aggiornamenti software del sistema di infotainment.

Hyundai

Poco informati i rivenditori della rete Hyundai, che per lo più non hanno saputo confermare se e quali dati siano elaborati dall’auto connessa e se questi vengano condivisi con terze parti. Poca conoscenza anche per quel che riguarda le normative privacy e la frequenza degli aggiornamenti del software.

Peugeot

I venditori delle concessionarie Peugeot non hanno parlato spontaneamente dei servizi connessi e, quando esortati dagli acquirenti, si sono mostrati scarsamente informati sulla questione.

Renault

I clienti in incognito che hanno visitato le concessionarie Renault si sono dichiarati poco soddisfatti delle informazioni ricevute dai venditori sull’utilizzo dei dati da parte delle vetture del brand, sulla privacy e sulle modalità di aggiornamento del software.

Tesla

Le vetture Tesla sono tra le più tecnologiche sul mercato, eppure i venditori del brand non hanno mai parlato proattivamente dei servizi connessi e, quando interrogati sull’argomento, hanno offerto solo risposte sommarie riguardanti il trattamento dei dati da parte dei software della vettura e sui rischi di pirateria informatiche cui l’automobilista potrebbe incorrere.

Toyota

I concessionari della rete Toyota sono stati considerati dai clienti in incognito dello studio Ue tra i più competenti nel dare informazioni sui servizi connessi. I dealer conoscono i servizi offerti dalle vetture, ma non sono tuttavia in grado di offrire informazioni sufficienti sul controllo dei dati e sulla privacy.

Volkswagen

I rivenditori Volkswagen non hai mai menzionato spontaneamente i servizi connessi delle vetture e quando interrogati hanno condiviso informazioni più o meno chiare ma non ritenute sufficienti. I clienti hanno però affermato di essere riusciti a reperire informazioni precise a riguardo sul sito web della casa e sull’informativa sulla privacy contenuta nel contratto di acquisto.

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