GiPA: il punto sull’automotive aftermarket italiano

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Qual è la situazione dell’automotive aftermarket italiano, alla luce della crisi pandemica che si protrae ormai da più di un anno?

GiPA Italia, società internazionale di ricerca di mercato operante nel settore, ha fatto il punto della situazione. Ed ecco ciò che è emerso dal check analitico condotto in un evento digitale da Marc Aguettaz, country manager di GiPA Italia.

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IL PARCO AUTO ITALIANO

Negli ultimi 20 anni in Italia sono state immatricolate 38.963.000 automobili e l’81% di queste è ancora oggi in circolazione. Il che vuol dire che il 96% delle vetture attualmente in circolo è di vecchia immatricolazione, con numeri che, nel 2020, si avvicinano a quelli degli anni 2021-2014, seguiti alla crisi economica.

Per quel che riguarda il futuro, le new entry del parco italiano, probabilmente, saranno per lo più ibride, per la prima volta al primo posto tra i desideri degli italiani e con il 37% degli automobilisti interessati al loro acquisto. Dati che, tuttavia, potrebbero variare, è interessante notare infatti come più di 2 automobilisti su 10 sono incerti sul tipo di tecnologia da scegliere.

Se così stessero le cose, si ipotizzerebbe, nel 2030, un parco circolante composto per il 25,6% di vetture elettrificate, con il 21,3% di ibride e il 4,3% di full electric, pari, rispettivamente, a 7.716.000 e 1.458.000 unità.

Ciò, tuttavia, non lascia spazio a un vero rinnovo del parco nazionale. Il 50% delle auto che saranno attive nel 2030 è stato infatti già immatricolato e il 98% di queste è costituito da veicoli con tradizionali motori termici. Con le motorizzazioni ante Euro6, però, destinate a raggiungere il 5% nei prossimi 10 anni (oggi sono il 17%).

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Come si utilizza l’auto

Per quel che riguarda l’utilizzo dell’automobile, prosegue il trend avviatosi all’inizio del decennio scorso, con un numero maggiore di vetture per famiglia e una minore percorrenza delle stesse. Trend che ha subito un brusco calo solo dopo il Dpcm di marzo 2020, con il quale sono stati vietati tutti gli spostamenti non strettamente necessari. Nel 2020 si è raggiunta così una percorrenza di poco superiore ai 10.000 km annui.

LA MANUTENZIONE AUTO NEL 2020

Per la prima volta, dunque, il parco auto italiano ha superato l’età media dei 10 anni, raggiunta dal 52% delle vetture in circolazione. Sarà forse per questo che gli ingressi in officina sono aumentati lo scorso anno dell’8%, il che non ha però aumentato il fatturato dei centri di assistenza.

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Al contrario, i guadagni sono diminuiti del 14%, dovuti a -20% di spesa media di ingresso e a un aumento dell’8% di scontrini al di sotto dei 100 euro. Scontrini emessi per il 64% su interventi di manutenzione ordinaria, per il 43% su guasti e problemi e l’86% per gli pneumatici, che rappresentano l’attività maggiore per i gommisti.

Di andare dal meccanico, insomma, c’è sempre meno voglia. E nel 2020, addirittura al 49% degli incidenti non è seguita una riparazione (percentuale che si attestava al 25% nel 2017). Seppure, vuoi anche per il minore utilizzo dell’auto e il conseguente minor allenamento alla guida, gli incidenti – sia dichiarati che non – sono aumentati negli ultimi 12 mesi.

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IL MERCATO DELL’AFTERMARKET NEL 2020

Sono stati i prodotti necessari alla sanificazione dell’abitacolo quelli più acquistati nel 2020, con i filtri per l’abitacolo che segnalano un +36% e i servizi di pulizia dell’impianto di aerazione che registrano un + 23%. Diminuito invece del -27% l’acquisto di pneumatici invernali (forse anche perché quest’inverno ci si è mossi poco) e di quei prodotti o servizi relativi a un utilizzo prolungo del veicolo, come cambio olio (-11%), candelette (-13%) e pastiglie freno (-16%).

Il budget delle famiglie italiane

Non diminuisce di molto il budget previsto dalle famiglie italiane per le spese di manutenzione dell’auto, con solo il 15% degli intervistati intenzionati a modificarlo a ribasso, contro un 56% del campione che si è mosso per diminuire le spese familiari nel 2021.

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Percentuali parallele a quelle che si registrano negli anni seguiti alla crisi economica del 2008, dove solo il 13% delle famiglie italiane considerava la manutenzione della vettura una spesa da ridurre.

Mercato sempre più digital

Non stupirà sapere che, nel 2020, anche l’automotive aftermaket si è spostato sul web. Lo scorso anno ben la metà degli automobilisti ha utilizzato internet, un record storico se si pensa che nel 2018 la percentuale non superava il 28%.

Il 44% del campione ha utilizzato il web per cercare informazioni su prezzi e prodotti, contro il 19% del 2019. L’11% dell’acquisto di cambi e accessori è avvenuto online, percentuale più che raddoppiata rispetto all’anno precedente.

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