Il Gruppo Mapfre durante il lockdown

Questi due mesi di lockdown hanno rivoluzionato completamente il modo di lavorare di tante aziende italiane e non solo. Sono cambiate le abitudini, le modalità ormai consolidate di fare riunioni, portare avanti progetti e rimanere vicini ai propri clienti.

Gian Paolo Aliani Soderi, Direttore Generale di Mapfre Asistencia Italia, ci racconta com’è stato affrontare questo momento delicato e quali ostacoli l’intero Gruppo ha dovuto superare.

C’è da dire che Mapfre Asistencia è una realtà ben radicata nel mercato italiano, presente ormai dal 2003 come leader nel settore dell’assistenza con soluzioni dedicate a veicoli, persone, viaggi e sanità.

MAPFRE ASISTENCIA ITALIA, DAL LOCKDOWN A OGGI

“Questa emergenza è stato un qualcosa di veramente incredibile”, afferma Aliani Soderi, “Purtroppo sappiamo che questo Coronavirus ha portato con sé tanta sofferenza e ci uniamo al dolore di tutte le persone che hanno perso un familiare, ma facciamo anche i complimenti a tutti coloro che si sono distinti nel dare un aiuto e tra questi anche tanti nostri dipendenti e agenti della rete commerciale”.

Ma è nelle criticità che bisogna non perdersi d’animo, guardare al futuro e cogliere tutte le occasioni di crescita: “Questo lockdown ci ha permesso, però, di fare un salto in avanti di 5 anni, soprattutto sulla parte tecnologica e di visione del lavoro”.

Con orgoglio, Gian Paolo Aliani Soderi, ci spiega come nel giro di tre settimane tutti i dipendenti del Gruppo Mapfre, compresa la filiale italiana, siano stati attrezzati per lo smart working: “Abbiamo visto la grande organizzazione e solidità del Gruppo Mapfre, nessuno è stato messo in cassa integrazione”.

Ovviamente il lavoro ha subito dei cambiamenti, tanti dei quali però sono stati positivi: dall’ottimizzazione dei tempi, all’efficienza delle soluzioni tecnologiche adottate.

INIZIATIVE SOLIDALI DEL GRUPPO MAPFRE

La fase 2 non è da intendersi come una riapertura totale del nostro Paese, bensì una leggera ripartenza solo per alcuni settori, tra cui l’automotive. In questa emergenza sono state davvero molte le criticità emerse, in primis lo stato delle nostre strutture sanitarie, che nonostante il grande lavoro di medici, infermieri e protezione civile, hanno subito tutte le fragilità del nostro sistema.

Una volta terminata l’emergenza, si spera quanto prima, gli ospedali italiani continueranno ad avere bisogno di strutture aggiornate, macchinari e personale: per questo motivo ogni gesto di solidarietà non si esaurirà con l’abbassarsi della curva dei contagi.

Mapfre Asistencia, si è impegnata nel sostenere l’Ospedale degli Infermi di Biella, donando 30.000 € per l’acquisto di quattro ecografi palmari, essenziali alla diagnostica e al trattamento di patologie polmonari.

“Noi come Mapfre Asistencia Italia e Mapfre Warranty Italia, abbiamo la fortuna si far parte di un grande Gruppo, all’interno del quale è presente Fundación Mapfre, che detiene il 71% delle azioni”, spiega Gian Paolo Aliani Soderi, “In questo periodo Fundación Mapfre ha pianificato globalmente un aiuto concreto, che si traduce in 20 milioni, destinati alle donazioni. Per quanto riguarda Mapfre Asistencia Italia, ci sembrava la cosa più logica, portare avanti un’iniziativa concreta. Abbiamo chiesto all’ospedale degli Infermi di Biella quale fosse la cosa migliore per loro ed è stato identificato in quattro ecografi che non solo serviranno ora, ma anche quando l’emergenza sarà finita”.

“Siamo una grande azienda e abbiamo dato prova della nostra solidità e capacità di stare accanto ai nostri partner e clienti.”

Un gesto di solidarietà che vuole innanzitutto dare valore al lavoro di tutto il personale medico durante questa emergenza. L’iniziativa, resa possibile dall’importante contributo di Fundación Mapfre, doterà l’Ospedale di Biella di dispositivi altamente tecnologici indispensabili anche quando l’emergenza sarà rientrata.

“In un momento di così grande emergenza questi gesti di solidarietà sono per noi una manifestazione di grande vicinanza”, spiega l’Avv. Diego Poggio, Commissario ASL di Biella. “Grazie all’acquisto di attrezzature e dispositivi medici avvenuto mediante le donazioni, l’Ospedale degli Infermi di Biella si pone in prima linea nella lotta contro il virus. Un sentito ringraziamento va a Mapfre Asistencia Italia per aver pensato anche alle realtà locali ed esserci venuti in aiuto con grande generosità”.

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IL GRUPPO MAPFRE NELL’EMERGENZA CORONAVIRUS

“Oggi siamo orgogliosi di poter fornire un contributo concreto a Biella, dando voce ai valori fondamentali della nostra azienda: la sicurezza e la protezione delle persone, l’integrità, il sentirsi parte di un’unica grande famiglia e la vicinanza, soprattutto nei momenti di difficoltà”, commenta Gian Paolo Aliani Soderi, “Fin da subito ci siamo impegnati a proteggere la salute dei nostri dipendenti, dei collaboratori e delle loro famiglie implementando la modalità di lavoro ‘smart-working’. Con questa donazione siamo ancora più vicini a tutto il biellese, territorio nel quale siamo radicati da quasi 20 anni”.

Gian Paolo Aliani Soderi, Direttore Generale Mapfre Asistencia Italia

Il Gruppo Mapfre, attraverso Fundación Mapfre, ha stanziato infatti 90 milioni di euro per le attività di ricerca sul Covid-19, l’acquisto di ventilatori e dispositivi di sicurezza per medici e infermieri, ma anche una serie di iniziative per la distribuzione di beni di prima necessità, sostegno psicologico e creazione di posti di lavoro.

CHI È FUNDACIÓN MAPFRE?

Fondata nel 1975, Fundación Mapfre è un’organizzazione senza scopo di lucro, operativa in 30 Paesi per proteggere e migliorare le famiglie e il loro stile di vita.

L’iniziativa di Mapfre Asistencia Italia si inserisce dunque in una serie di importanti gesti solidali che tutto il Gruppo sta portando avanti con orgoglio a livello internazionale.

Iniziative che coinvolgono l’intero Gruppo Mapfre, a partire dai suoi dipendenti che collaborano come volontari per migliorare la vita delle persone.

“Sarà difficile, perché sarà un contesto del tutto nuovo, ma dobbiamo guardare in maniera positiva il futuro”, conclude Aliani Soderi, “E come si usa dire adesso, TUTTO ANDRÀ BENE!”

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