Adolfo De Stefani Cosentino (Federauto): incentivi di agosto? Un primo passo, ma non basta

La svolta c’è stata. “Il Governo ha finalmente ‘spezzato il diaframma’ del tipo di motorizzazione. Con gli ultimi provvedimenti, non ha più ghettizzato il propulsore endotermico” esordisce Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto. Ma i temi sul tavolo sono ancora tanti e c’è ancora parecchio da fare per rilanciare un mercato provato dall’emergenza Covid (guarda i risultati del primo semestre 2020).

Prima di tutto gli incentivi devono essere materialmente ed effettivamente disponibili fin da subito (nei giorni successivi a Ferragosto non è stato così, tanto che “ad oggi abbiamo numerosi contratti sospesi” denuncia il presidente di Federauto), poi occorre affinare quanto previsto dai decreti estivi, riallocando le risorse in maniera più equa, per far sì che ci siano i fondi necessari per agevolare le auto più popolari. Non da ultimo, c’è il tema, sempre caldo, della fiscalità sulle auto aziendali, che per ora non è stato preso in considerazione. Di tutto questo abbiamo parlato con il numero uno dell’associazione che rappresenta i concessionari italiani.

Approfondisci: cosa prevedono gli incentivi in vigore da agosto

LE PROSPETTIVE DEL MERCATO DELL’AUTO

INCENTIVI AUTO IN VIGORE: COSA MANCA

Incentivare le auto Euro 6, come è stato fatto, è solo il primo passo. “C’è una parte del Governo che, dal punto di vista ideologico, ritiene ancora che occorra incentivare solo l’elettrico” spiega De Stefani Cosentino. Dimenticando che “le auto elettriche – incluse le ibride plug-in, ndr – rappresentano il 3% del mercato“ e che incentivare l’elettrico significa in molti casi “dare soldi a persone già ricche, mentre oggi occorre agevolare chi ha una capacità di spesa molto più bassa. Su questo punto stiamo dialogando e il Governo, questo è l’aspetto positivo, ci sta ascoltando“.

Adolfo De Stefani Cosentino Federauto

Ok, quindi, il rifinanziamento promosso dal Decreto Agosto, dopo che i primi fondi in una settimana erano stati bruciati, ma la distribuzione delle risorse, secondo Federauto, va rivista. “Ne sono state destinate di più alle vetture appartenenti alla fascia da 61 a 90 g/km rispetto a quelle della fascia da 91 a 110 g/km, mentre doveva essere l’opposto. Le auto da 61 a 110 g/km, nel 2020, finora hanno rappresentato oltre il 30% del mercato, ma i due terzi di queste appartengono alla fascia da 91 a 110 g/km. Quindi speriamo, crediamo e vogliamo che in sede di conversione del Decreto si possa fare un unico raggruppamento“. Ovvero destinare lo stesso fondo a tutte le tipologie di vetture, per consentire al cliente una maggiore elasticità nella scelta.

C’è poi un altro tema, legato alla stretta attualità. “Ad oggi, 26 agosto il mercato è calato del 44% rispetto a un anno fa (anche se poi, successivamente, grazie ad un recupero finale, il mese si è chiuso in pareggio ndr.). Negli ultimi giorni, sul sito dedicato, gli incentivi, pur essendo stati rifinanziati, non erano ancora disponibili, e, per questo motivo, abbiamo una tonnellata di contratti sospesi“. La piattaforma, infatti, fino al primo settembre non è stata operativa. Un black-out che non ha certo fatto bene alla ripresa del settore.

LE PROSPETTIVE

Secondo De Stefani Cosentino, le prospettive per l’ultimo quadrimestre dell’anno sono legate proprio alla portata degli agevolazioni statali. “In un momento particolarmente difficile per l’economia, se non si ha capacità di spesa, si tende a rinviare l’acquisto dell’auto. Non lo si rinvia solo se ci sono particolari incentivi sulle vetture che si possono usare“. Tradotto, quella fascia che costituisce il fulcro del mercato e che ad oggi, di fatto, è stata agevolata meno rispetto alle altre.

Detto questo, “a luglio e agosto abbiamo visto un mercato dell’auto che si sta riprendendo, ma non poteva essere altrimenti dopo il periodo di chiusura che abbiamo vissuto“.

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IL NODO FISCALE

Un altro nodo cruciale, che per ora non è stato preso in considerazione dal Governo, è la fiscalità dell’auto aziendale italiana, che è decisamente disallineata rispetto a quella degli altri Paesi europei. Qualcosa, almeno in termini di confronto, si sta fortunatamente muovendo.

Abbiamo dialogato molto su questi aspetti – in particolare, deducibilità dell’Iva e detraibilità dei costi, ndr. – con il  Governo e tutti sono d’accordo. Il Ministero delle Finanze, però, pur ritenendo logiche le nostre proposte, ci ha detto che in questo momento non è possibile accoglierle. Noi confidiamo che la situazione possa finalmente cambiare con la prossima Legge di Bilancio“.

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DEALER, UN MESTIERE IN EVOLUZIONE

Infine, la nostra intervista a Adolfo De Stefani Cosentino si conclude con una riflessione sul cambiamento del mestiere del concessionario, che sta abbracciando gioco forza la digitalizzazione.

“Per poter essere presenti su Internet, serve organizzazione e, quindi, l’evoluzione – digitale, ndr – è già iniziata già da tempo. Il Covid ha dato un’accelerazione a tutto questo, anche se occorre sottolineare che per un bene come l’auto, che dopo gli immobili rappresenta il secondo acquisto più importante per le persone, l’interazione fisica è necessaria. Il web è indispensabile per attrarre il cliente e per il primo contatto, ma poi serve anche il giro di prova…“. Dopo tutto, l’auto è, ancora oggi, un oggetto del desiderio. Che, in quanto tale, deve essere toccato con mano.

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