Migliori concessionari italiani, la fotografia del mercato

Migliori concessionari italiani

Nel 2015 i più grandi 50 gruppi di concessionarie in Europa hanno generato complessivamente un fatturato di oltre 90 miliardi di euro. Una cifra frutto della vendita retail di quasi 1,7 milioni di veicoli nuovi (circa il 10% dell’intero mercato, vetture + LCV) e oltre 1,5 milioni di veicoli usati. Ciò significa che i Gruppi di dimensioni maggiori sono sempre più gli attori principali della distribuzione automobilistica nel Vecchio Continente.

Migliori concessionari

Dalla fine degli anni ’90, si registra la costante crescita della quota di mercato dei top 10 e top 50 dealer in tutti i principali mercati europei. Nel “gotha”, però, nessuna presenza azzurra. Anche se i migliori concessionari italiani stanno ottenendo ottimi risultati.

MIGLIORI CONCESSIONARI ITALIANI

Cresce la quota di mercato dei top 50 dealer in Italia, ma in termini di volumi non si è ancora tornati al picco del 2007. “Nel 2016, i primi 50 Gruppi della distribuzione auto lungo lo stivale hanno venduto circa 410mila unità, per una quota di mercato pari al 22%”, afferma Luca Montagner, di Quintegia, in occasione della 15esima edizione di Automotive Dealer Day. Tradotto: più di 20 macchine su 100 sono state commercializzate dai top 50 dealer, i migliori concessionari italiani.

Migliori concessionari italiani quota mercato

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SVILUPPI

Nell’ultimo triennio, diversi top dealer hanno ampliato il proprio portafoglio, talvolta con acquisizioni molto rilevanti (da Brandini ad Autotorino, passando per Penske-Autovanti, il Gruppo Barchetti, il Gruppo Bonaldi e il Gruppo L’Automobile). Guardando al 2020, i top dealer in Italia si attendono una forte crescita del fatturato. In particolare, riflettori puntati sul business dell’usato e del post vendita, “che nel 2020 dovrebbero rappresentare oltre il 40% dei profitti complessivi dei migliori concessionari italiani, a fronte di una percentuale di circa il 20-25% registrata nel 2015”. Maggiori partnership e più diversificazione: questa la ricetta per i prossimi anni. Punti chiave: portfolio, espansione geografica, nuovi canali e sviluppo di business addizionali.

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