La pubblicità ai tempi del Coronavirus: la comunicazione delle Case auto in quarantena

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Lo scopo principale della pubblicità è far venire voglia di comprare. Seppur lo shopping possa spesso trasformarsi in strumento di consolazione, il desiderio di acquisti viene meno di fronte a problemi del calibro di una pandemia globale. Se a ciò si aggiunge poi il timore di una crisi economica – tanto personale quanto nazionale – invogliare qualcuno a far spese sembra impossibile, oltre che facilmente tacciabile d’insensibilità.

La quarantena ha stravolto quotidianità e società, e la pubblicità si è dovuta adattare. Anche, e soprattutto, quella delle case automobilistiche. Dato l’obbligo inderogabile di restare fermi in casa, l’acquisto di una nuova auto è scivolato velocemente al fondo delle priorità (seppur gli italiani abbiano mantenuto l’intenzione di acquisto). I produttori lo hanno capito, gli spot si sono interrotti. La gravità delle prime settimane di lockdown meritava silenzio. Silenzio interrotto in seguito da messaggi che definire pubblicitari sarebbe improprio. Speranza, rassicurazione, empatia: questo ciò che la comunicazione delle case auto ha cercato di trasmettere ai propri clienti in quarantena.

GLI SPOT AUTO NELLA FASE 1

Spot non è proprio la parola giusta, definiamoli pure videomessaggi. Lasciata da parte l’intenzione di spingere all’acquisto, nei primi mesi di emergenza le case auto hanno preferito utilizzare tv e web per parlare ai propri clienti con un tono speranzoso, a tratti retorico, ma decisamente rassicurante.

L’inno alle strade di FCA

Com’erano malinconiche e com’erano belle le strade d’Italia vuote e silenziose. Deserte e immacolate, con i mezzi busti sui davanzali come unici cenni di vita. La fase 2 è iniziata da appena una settimana, ma iniziamo già a dimenticare quella magia, con le strade di nuove affollate di lavoratori e runner. Fortuna che ci ha pensato FCA a immortalare il momento, con il suo inno alle strade che mostra il lato più affascinante del lockdown.

Mazda, da Hiroshima al Covid-19

I nonni ci hanno bacchettato spesso, la pandemia non è mica la guerra. Cosa ne sappiamo noi del sacrificio, noi che ci lamentiamo perché ci hanno tolto lo Spritz del venerdì sera. Mazda, al contrario dei cari vecchietti, sembra darci corda. Oppure no. La casa giapponese fa il parallelo tra pandemia e bomba atomica. Forse per sottolineare la gravità del momento, forse per ridimensionarla. Se abbiamo superato Hiroshima cosa volete che sia superare un lockdown.

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Toyota e il #ripartiremoinsieme

Nessuno ci ispira e motiva più degli atleti. Sono loro gli eroi del ventunesimo secolo. È loro che emuliamo per rimetterci in forma, trovare la forza di concludere il quarto km di corsetta e sostituire l’insalata al panzerotto. Lo ha capito Toyota che, per infondere speranza e resilienza ai propri clienti, ha chiesto ad alcuni tra i più premiati atleti olimpici italiani di urlare tutti insieme (a un metro di distanza) che ce la faremo, che insieme ripartiremo.

Il sound of change di Renault

Anche casa Renault, come Fiat, ha colto il fascino della città deserta. Anche lei, nel suo spot, ha mostrato le bellezze italiane svuotate dai visitatori. Tutti, tranne uno: la nuova Renault ZOE, l’ultimo modello in uscita. Il suono del motore è l’unico percettibile, oltre quello della voce narrante. A fine video, quel che resta è la voglia di ascoltare il sound of silence.

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