La nascita di Stellantis, dal punto di vista di un dealer FCA

Quanto e come la nascita di Stellantis, gruppo nato dalla fusione di FCA e PSA, impatterà sul mondo dei concessionari?

Lo abbiamo chiesto ad Andrea Campello, Ceo di Campello Motors, concessionaria Jeep, Alfa Roma, Fiat e Abarth con sedi a Mestre, Venezia e Padova.

STELLANTIS: UNA NASCITA BEN ATTESA

La nostra chiacchierata con Andrea Campello si apre in toni ottimistici. Quella di Stellantis “è una nascita che ci aspettavamo – comincia il dealer –, indispensabile per poter avviare e sistemi che potessero giovare a tutti i brand dei due gruppi. Sarà una nuova pagina di storia da scrivere. Una storia di innovazione, di un modo di vendere diverso”.

Come cambierà il lavoro del dealer?

Le conseguenze della nascita di Stellantis saranno tangibili, “bisognerà investire in infrastrutture e formazione” afferma Campello. Investimenti che saranno fonti di “soddisfazione e aumento del fatturato, per chi avrà la capacità e la volontà di rinnovarsi”.

E le opportunità non agevoleranno soltanto i concessionari, ma anche i loro clienti. “Ci saranno sicuramente delle opportunità di acquisto migliori per il cliente finale”. La sinergia tra i due gruppi, con la conseguente possibilità di utilizzare piattaforme condivise, comporterà “produzioni più alte a costi più bassi, che daranno la possibilità al cliente finale di avere dei prodotti di eccellenza a dei prezzi più accessibili”. Per i dealer, invece, l’imprenditore prevedere “margini più bassi, ma fatturato maggiore”.

Leggi anche: Cosa cambia con la nascita di Stellantis? L’opinione di Cesare De Lorenzi

L’autonomia dei singoli brand

Nessun timore per la sopravvivenza dei singoli brand oggi confluiti nel nuovo colosso dell’automotive. Nella percezione del dealer è chiara la volontà di “salvaguardare l’indipendenza dei marchi, creando valore su ogni marchio e analizzando le opportunità nei diversi paesi, per poter puntare sulle vetture più adatte a ogni mercato”.

Andrea Campello, Ceo Campello Motors

È un po’ come è accaduto nel mondo della monda, dove diversi brand sono stati acquisiti da un unico grande fondo. In quel caso, l’identità del singolo brand, così come quella dei clienti cui si rivolge, è stata mantenuta inalterata. Campello da Stellantis si aspetta lo stesso, la possibilità cioè, di “alimentare le performance individuali grazie una strategia di collaborazione e a una competizione benevola”.

Quest’accorpamento – continua il dealer – raccoglie delle identità specifiche non paragonabili tra loro”. Ogni singolo brand ha una propria spiccata identità, apprezzata da una specifica fetta di clientela. “Basti pensare al brand 500, un’icona che negli anni si è creata una propria nicchia di mercato, non assimilabile con vetture simili”.

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