Top50 Dealer, 10 anni di crescita in numeri: elettrico e digitale le nuove opportunità

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La transizione all’elettrico, il miglioramento della presenza digitale, del business relativo all’usato e delle attività post-vendita, sono i canali indicati dall’analisi Quintegia quale volano ulteriore di sviluppo per i primi 50 gruppi di concessionarie in Italia.

TOP50 DEALER AUTOMOTIVE, DIECI ANNI DI CRESCITA

Una fotografia (qui la puntata di Automotive Forum Live con l’analisi di dettaglio) che delinea un quadro favorevole, in termini di fatturato, cresciuto fino a raggiungere un valore medio, nel 2021, di 340 milioni di euro. Le prospettive sul 2022 sono di un miglioramento ulteriore, per una media che – complici alcune acquisizioni – andrà ad attestarsi oltre i 360 milioni di euro.

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I Top50 Dealer Automotive, nel 2011, segnavano un fatturato medio di 189 milioni di euro, la crescita in 10 anni è stata pari all’80%, così come altri indicatori registrano una sostanziale crescita. Il numero di dipendenti per Gruppo è passato da 216 a oltre 350, la redditività dall’1,18% al 2,27% nel 2021.

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UN TERZO DEL MERCATO AI PRIMI 50 DEALERS

Sono alcuni dei numeri presentati dall’Automotive Forum Live, numeri che registrano un incremento della quota di mercato detenuta dai Top50 Dealer, al 29,1% nel terzo trimestre del 2022 (con proiezioni di una chiusura oltre il 30%) rispetto a un peso sul mercato che, nel 2011, era pari al 17,6%. I volumi di veicoli venduti sono destinati a contrarsi nell’anno che volge al termine. Si resterà oltre quota 400 mila auto, in calo dalle 424.477 vendute nel 2021.

USATO, POTENZIALE INESPRESSO

emendamento decreto rilancio: anche per le auto usate

Dove il margine di crescita per il business delle concessionarie è sensibile è sul fronte delle auto usate. Il +58% registrato nel 2021 non è ancora sui valori di vendita nuovo-usato di 1 a 1, come su altri mercati europei. Va detto, anche, come il parco auto circolante italiano sia tra i più anziani dell’intero continente.

Volano di ulteriore crescita è il business del post-vendita, il miglioramento della presenza sui canali digitali e, scontato dirlo, la fase di elettrificazione in atto.

AUTO ELETTRICHE, TERZO TRIMESTRE CON SEGNO MENO

Un percorso, quest’ultimo, dove le difficoltà italiane sono note, la carenza infrastrutturale pure. Il contesto registra, di fatto, l’irrilevanza dell’auto elettrica sui volumi del mercato. Basti pensare alle appena 158 mila auto elettriche, parco circolante italiano (nel Q3 2022 solo 5.088 unità immatricolate).

Se il 2021 aveva prodotto una spinta nelle vendite – contestualizzate alle quote di mercato detenute dalle elettriche – il 2022 ha tirato il freno a mano: -40% nel terzo trimestre rispetto ai dati di 12 mesi prima, terzo risultato con segno meno dell’anno.

INFRASTRUTTURA, DOVE SONO LE COLONNINE

Continua a migliorare, invece, l’infrastruttura di ricarica, con 32.776 punti disseminati sul territorio, solo 310 in autostrada (+32% dal report Quintegia – BEV Italy Progress Index, presentato ad Automotive Forum Live).

Postazioni di ricarica distribuite al 57% al nord, per il 23% al centro e al 20% nel sud Italia, dove la crescita più interessante è avvenuta in Campania, con un +21% che però non è sufficiente a sollevare la regione dall’essere fanalino di coda, rispetto a un’Emilia Romagna capofila per infrastruttura.

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BEV ITALY PROGRESS INDEX, TRENTINO CAPOFILA

L’istantanea sul mercato delle elettriche di Quintegia dice che le immatricolazioni in capo ai privati sono crollati del 54,8%, del 16,3% sul fronte del NLT, mentre le aziende tracciano un +5%.

Parco auto circolante, nuove immatricolazioni e presenza dell’infrastruttura di ricarica sono i tre fattori che definiscono l’indice di progresso sulle elettriche in Italia.

Il circolante è aumentato del 12% in Campania nel terzo trimestre rispetto al 2021. Il Trentino Alto Adige resta regione “virtuosa” e riferimento, con un indice 10 volte superiore al 10,9 della Calabria. Quanto alle immatricolazioni, è la Valle D’Aosta la regione con l’indice migliore, 20 volte superiore alle elettriche immatricolate in Molise; il mix dei tre aspetti – parco circolante, nuove immatricolazioni, infrastruttura – vede il Trentino Alto Adige realizzare un indice di 93,6, riferimento regionale dove il dato più basso è il 20,4 in Calabria.

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