Truffa dei rivenditori auto: come riconoscere i veri Concessionari

La truffa dei finti rivenditori auto: come riconoscere un vero concessionario?

In questi giorni Le Iene hanno smascherato un finto rivenditore auto, che attraverso una truffa ben escogitata, è riuscito a imbrogliare una trentina di clienti.

Oltre ad aver creato un danno economico e morale alle decine di persone coinvolte, l’accaduto mette anche in cattiva luce i Concessionari auto che, in qualità di rivenditori autorizzati, devono sottostare a policy ben più stringenti e quindi fornire maggiori garanzie ai clienti.

Prendendo spunto dalle informazioni fornite nel servizio, abbiamo chiesto a Oreste Ruggeri, Presidente di Ruggeri Auto, Concessionaria ufficiale di Citroen e Kia, di fare chiarezza su questo tema nell’interesse soprattutto dei consumatori.

COME SMASCHERARE UN FINTO RIVENDITORE AUTO

“Volevo comprare una BMW 116 M sport da un concessionario di Roma: Prezzi vantaggiosi, ma non eccessivamente fuori dal mercato“, così testimonia Domenico, uno dei clienti truffati dal rivenditori in questione.

Sebbene dal racconto del ragazzo ne risulti un iter di acquisto credibile, un vero Concessionario avrebbe dovuto fornire ben altre garanzie, per dimostrare la veridicità della vendita.

Durante il servizio, Domenico afferma di aver cercato informazioni sull’auto a partire dal numero di telaio fornitogli dalla società fantasma.

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“Il numero di telaio serve a dimostrare che l’auto esiste” spiega Oreste Ruggeri. “A volte infatti vengono fatte offerte su auto inesistenti, pubblicando foto prese qua e là su Internet. Però il numero di telaio non garantisce che questa auto, pur se esistente, non sia venduta a 10 persone, e poi venga in realtà non consegnata a nessuno”.

A dimostrazione di ciò, le auto usate sono accompagnate dal libretto di circolazione, che rappresenta lo storico del veicolo e quindi di tutti i suoi precedenti proprietari.

RIVOLGERSI A RIVENDITORI AFFIDABILI

Per tutti i clienti truffati, il danno economico è stato consistente, soprattutto perché l’acquisto di un’auto prevede l’investimento di ingenti somme di denaro, che per alcuni possono rappresentare anche la maggior parte dei propri risparmi. Così infatti il finto rivenditore, chiedendo anche la metà del costo dell’auto come anticipo, avrebbe messo in serie difficoltà decine di persone, arrivando a incassare circa 450 mila euro, secondo le stime delle Iene.

“La prima garanzia che il cliente deve cercare è di rivolgersi ad interlocutori affidabili, ad aziende presenti da tempo sul mercato con una buona reputazione. Questo indipendentemente dal fatto che siano o no concessionari”, prosegue Ruggeri. “Quello che il concessionario offre in più è la selezione e il controllo a cui è continuamente sottoposto da parte della Casa mandante, e la presenza costante del Marchio ad ulteriore garanzia.”

“Ogni concessionario è un venditore di automobili, ma non tutti i venditori di automobili sono concessionari”

Oreste Ruggeri, Presidente Ruggeri Auto.

ATTENZIONE: LA TRUFFA È DIETRO L’ANGOLO

Il servizio condotto dalla iena Luigi Pelazza ha messo in luce solo uno degli aspetti legati alle truffe sulle auto usate. La vendita di veicoli inesistenti è forse il raggiro più frustrante e dannoso per un consumatore, ma ci sono altre tipologie di truffe che, oltre al danno economico, possono anche mettere a rischio la sicurezza del consumatore.

Manomissione del contachilometri: come difendersi dalle truffe

Pensiamo alla truffa del contachilometri: un’auto con un chilometraggio più basso consente di aumentare notevolmente il suo valore, generando un doppio costo per l’acquirente.

Da una parte si paga un prezzo maggiorato, benché il valore dell’auto sia obiettivamente inferiore, dall’altra aumentano i costi di manutenzione, poiché un veicolo con un chilometraggio maggiore necessiterà di più interventi: tutto ciò a discapito anche della sicurezza.

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“In generale, il concessionario ha mille direttive da parte della Casa. Molte fanno parte di una “burocrazia” che si aggiunge a quella dello Stato, ma moltissime servono a garantire il cliente finale e tutelare così anche il buon nome del Marchio rappresentato”, conclude Ruggeri. “Molto severi, per fare un esempio, sono i vincoli e i controlli sui bilanci, in modo che la concessionaria si mantenga sana e non presenti rischi per il cliente. Inoltre tutte le case hanno un efficiente Servizio Clienti al quale gli acquirenti possono rivolgersi direttamente per segnalare situazioni particolari”.

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