Automotive Dealer Report 2023, il 30% degli italiani vorrebbe comprare un’auto nuova

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Presentato a Torino, Automotive Dealer Report 2023 di Italia Bilanci, ha confermato – come già i dati di mercato – che nel 2022 l’auto elettrica ha perso mercato, scendendo a quota 3,7% dal 4,6% dell’anno precedente. A dominare sono le vetture ibride, che volano al 34%, rubando terreno alle vetture tradizionali benzina e diesel.

Sulle vendite delle elettriche Fausto Antinucci, amministratore delegato di Italia Bilanci, spiega: “È un mercato ancora marginale, rappresentato da neanche 50mila vetture. Prezzi eccessivi, punti di rifornimento insufficienti e autonomie ancora limitate continuano a essere un freno importante alla crescita dell’elettrico. In Germania la quota è al 10%, in Francia al 14%, l’Italia resta indietro. Probabilmente con gli investimenti del Pnrr qualcosa cambierà“.

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Automotive Dealer Report 2023: 7 su 10 non ancora pronti all’acquisto

All’evento, organizzato presso Spazio Group dal Think Tank AnticrisiDay con il sostegno di Nobis Assicurazioni, hanno partecipato 100 concessionarie auto, che insieme fatturano oltre 10 miliardi di euro e impiegano più di 10mila persone.

Come detto, l’elettrificazione piace agli italiani (ma non se totale). Le ibride infatti passano dal 29% del mercato nel 2021 al 34%, mentre la benzina benzina cala al 27,5%, a fronte di una timida ripresa delle alimentazioni a gas e a metano che si attestano al 9,7%, con oltre 130mila unità.

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Quello che sottolinea Osservatorio Findomestic è invece il dato relativo alla propensione all’acquisto a gennaio 2023, bassa. 7 italiani su 10 non sono ancora pronti a comprare un’auto nuova, ma a tre mesi l’auto è in testa: il 30% infatti vorrebbe un’auto nuova.

Di questi, il 35% conferma il trend desiderando un’ibrida, con un 22% indeciso sulla motorizzazione da scegliere e il 10% che punterebbe sull’elettrico puro. Secondo 64% degli intervistati queste ultime avrebbero i costi troppo elevati e per il 54% la ricarica è ancora un’ostacolo, soprattutto per i viaggi più lungi (il 30% non si fida dell’autonomia).

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