Come funziona una concessionaria virtuale ai tempi del Coronavirus?

Eventi digitali: ecco come valorizzano il networking

In lockdown forzato, ma sempre attivi. Si tratta di uno status, quest’ultimo, messo in pratica da molti grandi concessionari, che in piena emergenza Coronavirus hanno scelto di mantenere il contatto con i clienti, anch’essi costretti a casa, in modo virtuale.

Tra i primi a seguire questo esempio, il Gruppo Barchetti, una delle principali aziende all’interno della sfera della distribuzione automobilistica, con sede principale a Bolzano e altre sedi in tutto il nord Italia. Come funziona una concessionaria virtuale? Lo abbiamo chiesto a Ivo Barchetti, titolare del Gruppo.

L’IMPATTO DEL CORONAVIRUS SUL LAVORO DEL DEALER

“Abbiamo seguito le linee guida dei Decreti Ministeriali ancora prima che uscissero – spiega Barchetti –, chiudendo le nostre sedi in Lombardia e Veneto per tutelare la salute dei nostri collaboratori. Tutti coloro che potevano hanno adottato fin da subito la misura dello smart working e i venditori hanno mantenuto il contatto con i clienti in modo virtuale”.

Successivamente con il DPCM del 10 marzo scorso, il Gruppo ha chiuso anche le sedi di Trento e Bolzano. L’attività, però, come vedremo non si è fermata del tutto.

sede Barchetti
La sede del Gruppo Barchetti a Bolzano

LE CARATTERISTICHE DELLA CONCESSIONARIA VIRTUALE

Essere concessionari ai tempi del Covid-19 e del lockdown significa essere concessionari virtuali. “Abbiamo fornito ai nostri clienti una serie di possibilità per rimanere in contatto con noi” sintetizza Barchetti. Nel dettaglio:

  • pagina web della concessionaria,
  • social,
  • chiamate in video conferenza (Skype, WhatsApp e Facetime).

Queste tre risorse, se usate insieme, consentono di mantenere un contatto costante con chi è interessato alle auto. “In questo momento dobbiamo essere flessibili con il cliente e quello che il cliente vuole è un contatto, seppure virtuale, che sostituisce quello fisico. La concessionaria virtuale consente anche un contatto visivo e la possibilità di condividere lo schermo per approfondire i dettagli delle vetture”.

Tutto questo, aggiunge Barchetti, “diventerà una risorsa per il futuro, che sarà caratterizzato da una democratizzazione del digitale nel nostro settore e in altri, come già dimostrano i fenomeni dell’on-line booking e dell’home delivery”.

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COME CAMBIERA’ LA DISTRIBUZIONE AUTO POST COVID-19

“Ci auguriamo di poter ripartire più presto possibile” sottolinea Barchetti. “Prevedo che l’aftersales possa subito avere una ripartenza che, dopo il lockdown, la gente riscoprirà cosa vuol dire essere liberi, con un effetto positivo sulla mobilità individuale: molti di coloro che prima usavano i mezzi pubblici, con ogni probabilità propenderanno per l’auto privata”.

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Di certo, però, “gli acquisti di auto nuove e usate avranno un ritorno molto lento e graduale”. Gli aiuti del Governo potranno servire. “Tutto dipende da cosa verrà fatto”. Un esempio? “Attualmente gli incentivi non spostano il mercato. Ci auguriamo tutti che questo ambito possa essere allargato”. Per spingere una domanda fortemente colpita dall’emergenza Coronavirus.

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