Coronavirus: gli effetti della quarantena sull’inquinamento

Se in Cina i satelliti della Nasa e dell’Esa hanno rilevato un calo dell’inquinamento per effetto del Covid-19, in Lombardia i livelli diminuiscono ma non in modo così impattante.

C’è da dire comunque che le misure adottate in Cina sono state ben più restrittive che in Italia, arrivati a dichiarare l’emergenza su tutto il suolo nazionale solo il 10 marzo.

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EFFETTO CORONAVIRUS SULL’INQUINAMENTO: DALLA CINA ALL’ITALIA

La chiusura delle fabbriche, concordata tra gli imprenditori cinesi, uniti ai blocchi del traffico e agli impedimenti alla circolazione, hanno prodotto a febbraio un abbassamento dei livelli di biossido di azoto (No2), un gas altamente inquinante e irritante prodotto dalle emissioni dei mezzi di trasporto, le centrali energetiche e i poli industriali.

Rilevazioni satelliti Nasa ed Esa sui livelli di inquinamento in Cina
Livelli di inquinamento in Cina prima del Capodanno lunare (1-20 gennaio) e dopo le festività (10-25 febbraio)

“È la prima volta che vedo un calo così significativo su un’area così ampia, per un evento specifico”, afferma Fei Lu, ricercatore del Goddard Space Flight Center della Nasa, in un’intervista alla BBC.

Una diminuzione simile si era già osservata in Cina durante la recessione economia del 2008, ma ad ogni modo il calo fu molto più graduale e gli effetti, localizzati sulla città di Pechino, durarono poco tempo.

L’INQUINAMENTO DIMINUISCE DEL 30%

Le misurazioni dei satelliti sono state eseguite in tre momenti diversi durante la piena emergenza Covid-19. Dopo aver isolato la città di Wuhan, focolaio del contagio, tutte le misure di contenimento sono state estese a tutta la provincia di Hubei e successivamente all’intero Stato cinese.

Le immagini rilevano la concentrazione di NO2 sopra il territorio cinese, mettendo a confronto il periodo che precede il capodanno lunare, con quello al termine delle celebrazioni.

Rilevazione della Nasa sui livelli di inquinamento in Cina
Confronto livelli di inquinamento 2019 vs 2020 in Cina.

C’è da dire, comunque che, durante le festività, si è sempre registrato un calo dell’inquinamento, dovuto alla chiusura delle fabbriche per le feste, ma mai come quest’anno, che si è arrivati a registrare fino al 30% di NO2 in meno. Inoltre i livelli bassi di inquinamento sembrano persistere, anche al termine del capodanno cinese.

ITALIA: MIGLIORA L’ARIA IN LOMBARDIA?

Sì, ma di poco. Secondo le rilevazioni dell’Arpa Lombardia negli ultimi giorni si era registrato un miglioramento della qualità dell’aria, il cui apice si è raggiunto l’8 marzo, dove su tutta l’area lombarda l’indice QA (qualità dell’aria) era considerato buono.

Indice Qualità dell’Aria in Lombardia – dati registrati da Arpa Lombardia

“La qualità dell’aria nelle ultime settimane è migliorata considerevolmente”, afferma Guido Lanzani, Responsabile qualità dell’aria Arpa Lombardia, “La prima ragione di questo fenomeno è da ricercarsi nelle condizioni meteorologiche: il vento prima e la pioggia poi, hanno determinato un ricambio della massa d’aria”.

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Recentemente però i livelli di PM10, PM2.5 e NO2 sono tornati a crescere, soprattutto nelle province di Milano, Monza, Bergamo, Pavia, Cremona e Lodi.

Non è possibile dimostrare, almeno per il momento, che esista una correlazione tra le restrizioni per il contenimento del Covid-19 e la diminuzione dell’inquinamento. Questo perché nei giorni in cui si è registrato il calo, si erano verificate anche delle condizioni meteo favorevoli e quindi per avere il riscontro di un’analisi obiettiva sarà necessario attendere dati statistici più significativi e un campione di rilevamento più ampio.

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