Innovazione e incentivi: Il pensiero di Adolfo Cosentino

In un’esclusiva intervista, Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, condivide le sue riflessioni critiche sull’attuale politica di incentivi per i veicoli elettrici in Italia. Sottolineando l’urgenza di un cambiamento strategico, il Presidente mette in guardia contro la tendenza a replicare strategie passate, che inevitabilmente condurranno agli stessi risultati:

«Se facciamo le stesse cose che abbiamo sempre fatto, otterremo gli stessi risultati che abbiamo sempre ottenuto».

Facendo appello alla saggezza di Albert Einstein, Cosentino invita a una riflessione critica sulle politiche di sostegno alla mobilità sostenibile, evidenziando la necessità di innovare l’approccio per realizzare un futuro più verde nel settore automobilistico.

Con solo il 4% di auto elettriche vendute rispetto al totale, l’Italia si trova ben al di sotto della media europea, un gap che richiede azioni decisive e innovative.

Politiche fiscali e incentivi: un ostacolo all’innovazione

Cosentino sottolinea un problema fondamentale: «la gestione omogenea della transizione verso l’elettrico in tutta Europa, senza considerare le specificità di ciascun paese». Un esempio lampante è la non detraibilità dell’IVA per i possessori di partita IVA in Italia, a differenza di quanto accade nel resto dell’Europa. Cosentino propone una rivoluzione delle politiche di incentivo e del quadro fiscale, che potrebbero catalizzare una vera svolta verso l’elettrico.

Adolfo Cosentino, Presidente di Federauto

«È sorprendente constatare che l’Italia rappresenti l’unico paese in Europa dove l’IVA, pur essendo un’imposta europea, non è completamente detraibile per i titolari di partita IVA, a differenza di quanto avviene negli altri 27 paesi, inclusa l’Inghilterra. Questa situazione rappresenta un chiaro problema, considerando che ogni mese il 53% delle nuove immatricolazioni riguarda privati, e che il 91% dei veicoli circolanti in Italia appartiene a privati, su un totale di 40 milioni. Ciò significa che l’auto nuova o usata diventa una scelta prevalente per il privato, mentre le aziende, che rappresentano quella restante percentuale e rinnovano il parco auto circa ogni tre anni, si trovano penalizzate. Se l’Italia allineasse la detraibilità dell’IVA a quella praticata nel resto d’Europa, non solo favoriremmo l’acquisto di veicoli elettrici da parte delle aziende, ma potremmo anche ridurre il cuneo fiscale, incentivando così un maggior numero di imprese a rinnovare più frequentemente il proprio parco veicoli con modelli elettrici».

Le modifiche suggerite da Cosentino, quali la detraibilità dell’IVA e l’abolizione del fringe benefit per l’uso di auto elettriche aziendali, mirano a rendere il mercato italiano non solo più accessibile ma anche più attrattivo per le imprese e i privati. Tali interventi promettono di accelerare significativamente l’adozione di veicoli elettrici, contribuendo a una transizione energetica più rapida ed efficace.

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Discrepanze nel settore e il ruolo di ANIASA

L’intervista mette in luce la distanza tra le necessità dei concessionari e gli obblighi dei produttori, che si trovano a dover soddisfare specifiche quote di vendita legate alla carbon tax. Questo disallineamento tra offerta e domanda sottolinea l’importanza di adottare strategie incentrate sul mercato. ANIASA, l’Associazione confindustriale attiva nel noleggio e nel leasing automobilistico, supporta la necessità di una riforma fiscale, pur operando in un contesto diverso da quello dei concessionari e dei produttori.

D’altro canto, il Presidente di Federauto sottolinea la versatilità di ANIASA nel rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, distinguendosi per un approccio che va oltre la semplice commercializzazione di prodotti, per abbracciare una visione più complessa e integrata del servizio al cliente, così dichiarando:

«Penso proprio che ANIASA condivida la mia teoria. Tuttavia, ANIASA adotta quello che definirei un approccio ‘a rimorchio’, ossia una modalità reattiva che si modella in funzione delle correnti di mercato: ANIASA vende mongolfiere se si vendono mongolfiere, astronavi se si vendono astronavi e lo stesso discorso vale per le macchine, non cambia nulla. La natura del prodotto offerto varia in base alla domanda. La mia osservazione riguarda il mercato in generale, non specificatamente la posizione di ANIASA, che si distingue per il suo approccio più affine al settore bancario e al leasing, piuttosto che alla mera vendita di prodotti».

Verso una mobilità sostenibile

La transizione verso l’automobile elettrica è un’opportunità imperdibile per l’Italia di rinnovarsi sotto il segno della sostenibilità e dell’innovazione. È fondamentale che il Paese si muova con decisione verso l’adattamento delle politiche di incentivo e la revisione del sistema fiscale, per rispondere con efficacia alle sfide del mercato e aprire la strada a un futuro automobilistico all’avanguardia. «La collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti sarà cruciale per superare gli ostacoli attuali e navigare con successo verso un orizzonte elettrico».

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