Vendite auto, la radiografia del mercato e i valori economici

Dati del mercato auto di gennaio 2018

36,3 miliardi di euro. Questo il valore effettivo del mercato auto Italia nel 2016 (al netto degli sconti), a fronte di 1.848.844 immatricolazioni. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi Fleet&Mobility, il valore medio unitario è di 19.634 euro, con un aumento di oltre 500 euro rispetto all’anno precedente (+2,8%).

Per quanto riguarda i marchi, al primo posto della top five c’è Fiat. Sul podio anche Volkswagen e Ford (che guadagna una posizione rispetto al 2015). A seguire, Mercedes-Benz e BMW (che perde due posti).

Mercato auto Italia 2016

MERCATO AUTO ITALIA

Attenendosi al listino, il valore del mercato auto Italia si attesta sui 43.772.074.000 euro (+19,9 %). La fetta dei privati è quotata 25.090.837.000 euro, il noleggio 9.553.171.000 euro, mentre le società incidono per 9.128.067.000 euro. Al netto degli sconti dei vari canali e delle km 0 (in termini economici, 7.472.136.000 euro), la cifra del valore del mercato auto Italia scende a 36.299.938.000 euro (21.452.894.000 i privati, 7.369.912.000 il noleggio e 7.477.132.000 le società).

Per quanto riguarda le tipologie di auto, le citycar pesano per il 10% (17% in termini di volumi), mentre il segmento B ha un’incidenza del 31% (40% in termini di volumi). Proseguendo, il segmento C si attesta sul 32% (29% per quanto riguarda i volumi), il segmento D sul 21% (12% in volumi) e il segmento E+F sul 6% (2% in volumi).

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VALORE MEDIO UNITARIO

Sottraendo sconti e promozioni, il valore medio unitario nel settore dei privati è di 18.784 euro, mentre nel noleggio cresce a 20.127 euro. Cifra ancora più alta in riferimento alle società: 21.952 euro. Da listino, invece, il valore medio unitario per i privati sale a 21.970 euro, per il noleggio a 26.090 euro, mentre per le società si arriva a 26.798 euro.

ALIMENTAZIONI

Per quanto riguarda le immatricolazioni per alimentazione del mercato auto Italia, il 2016 ha confermato un incremento delle vendite dei carburanti tradizionali intorno al 20%, rispettivamente +19,7% per il diesel e +21,8% per la benzina, il Gpl cala del 15,4%, flette il metano di oltre il 30%, mentre continua l’ascesa delle ibride: +48,1%.

Nel dettaglio, le motorizzazioni diesel pesano per il 68% in termini di valore (57% sui volumi), i modelli benzina per il 23% (32% in termini di volumi), Gpl 4% (6% sui volumi), metano 2% (stessa percentuale per i volumi) e ibride 3% (2% sui volumi).

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