Mercato auto mondiale: (quasi) ovunque il vento in poppa

Mercato auto mondiale in ripresa

A partire dal 2008 imboccò una vorticosa discesa verso il baratro. Non furono in pochi, in quegli anni, a ipotizzare la sua fine. Ma il mercato auto mondiale, negli ultimi tempi, è riuscito a risalire la china. Tanto che oggi viene quasi la tentazione di scordarsi dei tempi bui.

Mercato auto mondiale

Dopo aver segnato una crescita compresa tra il 4% e il 5% dal 2011 al 2014 e aver registrato nel 2015 un +1,6 %, il mercato auto mondiale ha raggiunto l’apice. Nuovo record: 87 milioni di nuove immatricolazioni di veicoli leggeri. Ma la crescita non è uniforme. C’è chi va più in fretta e chi arranca. L’Osservatorio Auto Findomestic ha scattato una fotografia all’andamento dei diversi mercati.

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EUROPA IN CRESCITA

Dopo anni di depressione seguiti alla crisi del 2008-2009, durante i quali il parco auto è invecchiato, si sono finalmente sbloccate le vendite. Ecco i principali fattori che hanno determinato la ripresa:

  • riacquisto di potere d’acquisto da parte delle famiglie;
  • miglioramento sul fronte dell’occupazione e dei redditi;
  • calo dei prezzi dei carburanti;
  • inflazione generale quasi nulla.

Le famiglie hanno ricominciato a mettere piede nelle concessionarie per rinnovare in parte i veicoli acquistati in massa con gli incentivi alla rottamazione nel periodo 2009-2010.

I mercati italiano e spagnolo, che avevano perduto fino a due terzi della loro sostanza, hanno registrato numeri straordinari rispetto all’anno precedente (rispettivamente +16% in Italia e +23%).

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STATI UNITI RECORD

Il 2015 è stato un anno eccezionale per il settore automobilistico americano, che ha battuto il record di vendite del 2000 con 17,4 milioni di unità acquistate (pick-up compresi, +5,7%). In due anni, il drastico calo dei prezzi del petrolio, i ridotti tassi di interesse e la fiducia ritrovata nell’economia hanno consentito al mercato degli Stati Uniti di ritrovare i fasti di un tempo.

Fotografia del mercato auto mondiale

GIAPPONE E CINA IN FRENATA

All’inizio degli anni ’90 il mercato giapponese si attestava su oltre 7 milioni di veicoli leggeri. Da una decina di anni, oscilla tra i 4 e i 5 milioni di unità, a seconda delle misure di sostegno statali. Il consumo di beni durevoli, auto in primis, è frenato dall’aumento dell’IVA (dal 5% all’8%) introdotto ad aprile 2014.  Complessivamente, nel 2015 il mercato nipponico ha perso oltre il 10%.

In Cina il rallentamento macroeconomico ha determinato, come nel 2014, una nuova riduzione del tasso di crescita delle vendite. Dopo gli ultimi dieci anni caratterizzati da un’espansione folgorante, il primo mercato mondiale (il 27% del totale nel 2015) ha chiuso l’anno con una crescita inferiore al 6% (23,7 milioni di veicoli).

BRASILE IN CALO

La flessione del mercato brasiliano registrato nel 2015 è il più forte degli ultimi 28 anni.  Le vendite di auto e veicoli utilitari leggeri sono infatti diminuite del 25,6% attestandosi a 2,48 milioni di unità.

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