Alberto Di Tanno (Intergea): Coronavirus, una crisi mai vista prima

Crisi concessionari auto Coronavirus

Fabbriche chiuse, concessionarie chiuse, lockdown totale del Paese. Di crisi globali il mondo automotive ne ha già vissute e superate (ultima in ordine cronologico, quella del 2008), ma questa determinata dall’emergenza Coronavirus è, per sua natura, senza precedenti.

“Non possiamo prevedere quello che accadrà, perché è una situazione che non abbiamo mai vissuto” spiega Alberto Di Tanno, amministratore delegato e presidente di Intergea, uno dei principali gruppi italiani nell’universo della distribuzione auto. La sua è una disamina precisa e realistica, che però lancia al mercato anche qualche messaggio incoraggiante.

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CORONAVIRUS: LA SITUAZIONE ATTUALE

“Oggi il lockdown non prevede ‘fughe in avanti’: siamo chiusi ed è giusto stare chiusi per tutelare clienti e dipendenti” esordisce Di Tanno. Il Gruppo Intergea ha adottato le misure precauzionali fin dall’inizio. “Ferie per alcuni dipendenti e smart working per coloro che hanno la possibilità. Abbiamo inoltre scelto di donare a tutti gratuitamente una polizza sanitaria di tutela contro il Coronavirus spiega Di Tanno.

Alberto Di Tanno Intergea opinione Coronavirus

Allo stesso tempo il Gruppo ha mantenuto aperte le attività di consegna ricambi, per quanto possibile, “distribuendo ricambi per le auto delle Forze dell’Ordine e di chi è in prima linea nel fronteggiare questa emergenza”.

CONFRONTO CON IL 2008

In queste settimane è stato spesso fatto il paragone tra questa crisi e la crisi finanziaria del 2008. “Allora, però, non c’era la componente di paura fisica, c’era solo il problema economico. Adesso invece il problema economico è una conseguenza del problema sanitario. L’emergenza attuale modificherà le nostre abitudini e questo aspetto crea ulteriore incertezza per il futuro” osserva l’amministratore delegato e presidente di Intergea.

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TREND ATTESI

Uno sguardo al domani, però, va lanciato fin da subito. “Ci auguriamo che si possa riprendere, anche a ranghi ridotti, prima possibile – afferma Di Tanno – Di sicuro le difficoltà attuali sono di sistema e vanno oltre l’auto”. Quando si ripartirà, ci potrà poi essere anche qualche aspetto positivo per i concessionari.

“Le Case auto, in primis, dovranno rallentare un po’ il processo verso la transizione energetica, che nei piani iniziali era troppo veloce. In secondo luogo ci sarà probabilmente la riduzione del ‘male endemico’ dell’eccesso di produzione. Inoltre, il fatto che l’epidemia possa scoppiare di nuovo potrà spingere in prospettiva lo sviluppo della mobilità individuale a bordo della propria auto. E, non ultimo, ci saranno ulteriori opportunità di concentrazione del business. Di certo, continua Di Tanno, il mestiere del dealer cambierà. “Con ogni probabilità, per fare solo un esempio, molti clienti vorranno comprare la macchina su appuntamento”.

NOLEGGIO

Anche il noleggio potrà beneficiarne: secondo Di Tanno l’emergenza Coronavirus darà una spinta al Nlt ai privati. “In un momento di incertezza sul futuro, impegnarsi per l’utilizzo di un bene che poi posso, in caso di necessità, ‘abbandonare’ è utile, a patto che i noleggiatori offrano la possibilità al cliente di ‘uscire dal contratto’ in modo easy e flessibile. Nonostante questo, penso che il noleggio ai privati, una volta superata la crisi, avrà un trend di crescita simile a quello conosciuto finora”.

futuro noleggio auto concessionari

Anche per quanto riguarda il noleggio a lungo termine alle aziende, ci sarà senza dubbio un considerevole rallentamento dovuto all’emergenza Coronavirus, ma quando il mercato ripartirà “il trend visto fino a febbraio potrà continuare”. In questi mesi, invece, Di Tanno prevede lo sviluppo di un altro fenomeno. “Le società di Rac potrebbero proporre nuove formule di medio termine (4-5 mesi) a prezzi molto convenienti per smaltire i loro stock inutilizzati a causa della crisi del settore turistico”.

SOSTEGNI DEL GOVERNO

Nelle ultime settimane, Federauto e Unrae hanno avanzato proposte al Governo per sostenere la domanda e il settore in questo momento così complicato. “Non penso che otterremo grandi sostegni, purtroppo, a parte qualche misura atta ad agevolare l’ecologia attraverso una campagna rottamazione, che per lo stato vuol dire più Iva” commenta Di Tanno.

“Ritengo invece – conclude l’amministratore delegato e presidente di Intergea – che l’intervento dello stato a tutela del settore dovrebbe indirizzarsi in modo strutturale alla deducibilità dei costi legati all’auto, come avviene in tutta Europa. Oltre che ad una semplificazione burocratica, accompagnata dalla defiscalizzazione per favorire innovazione e crescita nella rete, che sono i due motori della distribuzione automobilistica”.

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