Concessionario e agente, che differenza c’è?

La truffa dei finti rivenditori auto: come riconoscere un vero concessionario?

Il gruppo Stellantis ha annunciato la disdetta di tutti i contratti con i concessionari e le officine autorizzate, con l’obiettivo di fondare una nuova rete distributiva plurimarca. La decisione è stata presa per effetto delle nuove regole europee a tutela della concorrenza (nuova BER), ed è probabile che altri brand si accoderanno.

Il 2023, anno di entrata in vigore delle nuove norme, comporterà l’inizio di una nuova era per il settore del remarketing, un cambiamento che potrebbe stravolgere anche il ruolo dei concessionari così come lo conosciamo adesso. Da concessionari ad agenti: è questa la transizione più probabile, ma non di certo la più auspicata dai dealer italiani.

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CONCESSIONARIO vs AGENTE

Da imprenditori ci trasformeremmo in venditori” ha commentato poco tempo Maurizio Brandini, presidente dell’omonima concessionaria, intervistato da DealerLink sull’argomento. Per comprendere il perché di tale sfiducia verso il cambiamento, condivisa dal 53% dei dealer italiani (fonte: DealerSTAT), è bene comprendere le differenze tra le due figure.

Chi è l’agente?

Nel codice civile, l’agente è la parte che “assume stabilmente l’incarico di promuovere, per conto dell’altra, verso retribuzione la conclusione di contratti in una zona determinata”. L’agente è dunque autonomo collaboratore del costruttore, per conto del quale promuove l’acquisto di un prodotto al cliente finale.

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Un intermediario, insomma, la cui clientela è scelta e sottoposta al controllo del committente del contratto di agenzia, ma libero dal rischio di inadempimento del cliente finale e in diritto di un’indennità in caso di scioglimento del rapporto contrattuale con il produttore.

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 Chi è il concessionario?

Il concessionario è a tutti gli effetti un imprenditore autonomo, che tratta in nome e per conto proprio, acquistando la merce dal costruttore e rivendendola a clienti terzi da lui reperiti. È lui ad organizzare l’intero processo di vendita, lo sdoganamento della merce, la spedizione e il magazzinaggio. Quest’autonomia di azione comporta che il rischio di impresa ricada sul concessionario, il quale si accolla il potenziale pericolo di non riuscire a rivendere i prodotti acquistati.

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Maggiore libertà ma minori tutele, autonomia anche a costo di un rischio più alto. Da concessionari ad agenti, da imprenditori ad agenti: quale sia la prospettiva più auspicabile, quella più vantaggiosa per tutti, non è facile dirlo. I grandi dealer sono riluttanti a cedere il proprio potere imprenditoriale, i più piccoli forse troverebbero una boccata d’ossigeno in uno più strutturato supporto da parte delle Case auto. Al tempo una risposta definitiva…

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