Il futuro del remarketing online: 3 domande a Adesa

Sede ADESA

Il nostro obiettivo è supportare le aziende nelle loro attività, attraverso una vetrina di prodotti costantemente aggiornata e processi che ci impegniamo a rendere sempre più rapidi e privi di complicazioni”: è un know how consolidato quello di Fabio Lucchetta e Luca Redaelli, rispettivamente Country Manager e Operation Manager di Adesa, la piattaforma di aste online attiva da quasi vent’anni. A loro, abbiamo chiesto una prospettiva sul futuro del mondo del remarketing, oggi oggetto di grandi cambiamenti.

Com’è cambiato il remarketing online

Durante il periodo del Covid, noi operatori online abbiamo guadagnato una maggiore appetibilità. Quando si era chiusi in casa e non si poteva visitare le concessionarie, l’online è diventata l’unica opzione. – racconta Redaelli – In seguito, la crisi produttiva e la mancanza di nuove vetture da immettere sul mercato ha fatto sì che anche gli approvvigionamenti dell’usato iniziassero a scarseggiare, causando un’impennata dei prezzi dei veicoli di seconda mano. Oggi, chi ha bisogno di un’auto, in mancanza del nuovo, è spesso costretto ad orientarsi sull’usato”.

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E l’online continuerà a crescere anche nel post Covid, seppur, sottolinea Lucchetta “Il digitale è solo l’ultimo anello della catena del remarketing automotive, attività che è e rimane principalmente fisica. Sono fisiche e rimarranno tali la preparazione dei veicoli, la logistica, lo smistamento, le pratiche e i trasferimenti monetari. Attività non digitalizzabili che richiedono ingenti costi e del personale dedicato”.

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Le aste online e i privati

Per quel che riguarda la possibile apertura delle aste online a una clientela di privati, l’Operation Manager Adesa è prudente: “in Italia c’è ancora molta strada da fare, l’acquisto di un’automobile completamente online non rientra ancora nella mentalità dei privati. Puntare al target B2C in Italia, in questo momento, significa fare il passo più lungo della gamba”. Per questo motivo, conclude Fabio Lucchetta, “la vendita ai privati non rappresenta un mandato Adesa nel breve periodo. Nella vita, però, mai direi mai”.

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