Incentivi per l’auto? Bene, ma quelli più importanti sono già finiti

incentivi auto: la situazione a novembre 2020

Il grido d’allarme è stato lanciato dal presidente di Federauto Adolfo De Stefani Cosentino, intervenuto nelle settimane scorse all’evento stampa promosso in collaborazione con Anfia e Unrae per fare un appello al Governo: gli incentivi per l’auto stanno svolgendo bene il loro compito, ma quelli sulle fasce più popolari sono ormai finiti. Occorre quindi rifinanziarli.

O, comunque, far sì che gli interventi dall’alto non siano solamente finalizzati a calmierare una situazione d’emergenza, ma, al contrario, siano strutturali, per permettere il ricambio del parco auto circolante e, al tempo stesso, accompagnare i concessionari e, in generale, il mondo dell’auto verso la transizione energetica.

INCENTIVI PER L’AUTO, LA SITUAZIONE ATTUALE

Guardando il sito del Mise, nella sezione dedicata all’Ecobonus, si scopre che i fondi residui per le auto con emissioni comprese tra 91 e 135 g/km sono inesorabilmente terminati. Si sono quindi avverate le previsioni delle principali associazioni automotive, che avevano stimato l’esaurimento subito dopo Pasqua.

incentivi auto: occorre il rifinanziamento per aiutare il settore.

Una situazione che richiede un intervento immediato, considerando che la fascia in questione rappresenta la fetta più consistente del mercato, ovvero quella che contiene anche le Euro 6 termiche. De Stefani Cosentino lo aveva già denunciato a inizio marzo. “Si pone con urgenza il tema del rifinanziamento, pena un crollo del mercato, degli incentivi della fascia 61-135 g/km di CO2. È evidente come il contributo allo svecchiamento del parco auto dato dai veicoli Euro 6 di ultima generazione, anche benzina e diesel, è nettamente prevalente rispetto a quello fornito dai veicoli a bassissime o zero emissioni, i cui numeri assoluti restano ancora marginali, sebbene in forte accelerazione in termini di crescita percentuale”.

Leggi anche: come fare per elettrificare la concessionaria? 5 consigli utili

BASTA STOP&GO!

Lo stop&go degli incentivi per l’auto non è una novità: anche a fine estate 2020 i fondi per le auto più popolari si sono esauriti in pochi giorni. Una situazione che già allora aveva determinato una notevole sofferenza del mercato.

Sicuramente, per come sono concepiti adesso – ovvero a breve e brevissimo termine – le agevolazioni statali non consentono al dealer di impostare un’adeguata programmazione (che, per essere efficace, deve essere come minimo trimestrale) degli ordini di auto alle Case automobilistiche, né di tutelare i lavoratori delle aziende, che sono sempre primi a pagare le conseguenze della crisi.

Soluzioni di ricarica elettrica in concessionaria

E poi c’è la questione della disparità geografica nello sviluppo della mobilità elettrica: gli incentivi, come sappiamo, premiano soprattutto le auto con la spina; peccato che specie in alcune zone del Mezzogiorno le infrastrutture di ricarica siano ancora una chimera e che la quota delle auto elettriche e ibride plug-in sia, di conseguenza, molto bassa. Tutti aspetti sui quali il Governo è chiamato a riflettere. E ad agire.

Partecipa alla discussione

Leggi anche