Mobilità elettrica: la filiera automotive a confronto sul futuro

Mobilità elettrica

Che la mobilità elettrica rappresenti un punto fermo degli scenari futuri è ormai sempre più assodato fra gli operatori del settore automotive. Tra chi è convinto che nei prossimi anni elettrico e ibrido saranno i motori dominanti e i nostalgici dei derivati petroliferi ci sono tante posizioni intermedie. Tante (almeno) quante quelle dei politici e degli esperti intervenuti nei giorni scorsi, a Milano, agli Stati Generali della Mobilità.

Leggi Anche: le dieci proposte per far decollare la mobilità elettrica

Mobilità elettrica

A promuovere l’evento, al quale hanno presenziato esponenti di tutta la filiera automotive, è stata Federmotorizzazione.

MOBILITÀ ELETTRICA E IBRIDA

Il punto di partenza è il cambiamento del settore automotive, che si sta confrontando con l’avvio di una nuova era. Un’era caratterizzata dalla criminalizzazione dei motori endotermici, in particolare il diesel, e dalla graduale crescita della mobilità elettrica.

Approfondisci: il futuro dei motori diesel, cosa ne pensano Case auto e dealer

“Non esiste una sola risposta ai quesiti che il comparto sta affrontando: gli interventi da programmare devono essere flessibili”, suggerisce quindi Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione e Assomobilità. È lui a ricordare la forte crisi vissuta in Italia dalla rete distributiva (che solo a fine 2015 ha visto iniziare un’inversione di tendenza) invocando il rinnovo del parco circolante, che oggi ha un’età media di 11 anni.

“Servono iniziative per facilitare il ricambio degli automezzi e misure ad hoc per sostenere un settore pari al 10% del Pil del nostro Paese e che garantisce 73 milioni di euro di gettito fiscale l’anno”.

Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione e Assomobilità

Un settore composto da 3.200 imprese per un totale di 1 milione e 200 mila addetti (il 7% del settore manifatturiero), precisa Gianmarco Giorda (Anfia).

VERSO IBRIDO ED ELETTRICO

Il futuro della mobilità, secondo Giacomo Mori (AlixPartners) è sicuramente verde. In base a uno studio realizzato dalla società di consulenza, è sempre più vicina l’era dell’ibrido e dell’elettrico. Entro il 2030 questi veicoli rappresenteranno il 40% del mercato europeo, anche se l’autonomia totale di tutti i veicoli elettrici venduti aumenta lentamente (dai 7,3 milioni di km del primo trimestre 2013 ai circa 47,5 milioni di km del secondo trimestre 2017).

In tema di mobilità elettrica, “l’Italia deve recuperare posizioni rispetto agli altri Paesi europei”, ammette Alberto Piglia (Enel X), il quale informa che “entro il 2022 sono previste 14mila stazioni di ricarica per auto elettriche e iniziative ad hoc per l’area privata”.

CAMBIO DI ROTTA

Gian Luca Pellegrini (Quattroruote) lamenta una mancanza di attenzione da parte dei partiti politici per un settore così vitale per lo sviluppo del Paese. Quattro i punti, a suo parere, da porre all’attenzione del futuro Governo:

  • approvazione di un Codice della strada che sostituisca regole risalenti a 25 anni fa;
  • semplificazione burocratica attraverso l’approvazione di un documento unico di circolazione (slittata al 2019);
  • riconsiderazione del superbollo;
  • abolizione del bollo.

SERVE UNA LOGICA D’INSIEME

Romano Valente (Unrae) e Franco Fenoglio (Unrae Veicoli Industriali) concordano sulla necessità di individuare una visione d’insieme strategica per essere vincenti di fronte alle sfide globali.

“Sarebbe necessario intervenire con misure (per esempio la detraibilità di parte dei costi di acquisto) in caso di rottamazione di auto ante Euro 3 per svecchiare il parco circolante in modo da contribuire al miglioramento ambientale”, suggerisce Valente.

Mobilità elettrica

Ma, in attesa che la mobilità elettrica di massa si affermi, Claudio Spinaci (Unione Petrolifera) insiste sulla centralità del downstream petrolifero nella transizione verso uno scenario low carbon, specie nel settore dei trasporti e della mobilità. Senza contare la necessità di adeguarsi ai cambiamenti che una guida elettrica impone agli automobilisti, come spiega Ivan Capelli (ACI).

L’ATTENZIONE DELLA POLITICA

Patrizia Toia e Stefano Maullu, rispettivamente vicepresidente Commissione industria, ricerca e energia e membro della Commissione ambiente, confermano la forte attenzione alla mobilità da parte del Parlamento europeo insieme alla disponibilità al confronto con la filiera. Il cambiamento in atto ha bisogno anche di questi momenti per farsi strada e realizzarsi fino in fondo.

Partecipa alla discussione

Leggi anche