Osservatorio Findomestic: cresce la spesa delle famiglie italiane per i veicoli

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Buone notizie per i concessionari italiani arrivano dall’Osservatorio Findomestic 2019, l’annuale studio che la Banca del Gruppo BNP Paribas conduce per fotografare i principali trend delle famiglie in materia di acquisti.

Osservatorio Findomestic sulla spesa italiani per auto

L’analisi (che si riferisce al 2018), condotta in collaborazione con Prometeia e presentata nei giorni scorsi a Milano, testimonia che lo scorso anno la spesa delle famiglie italiane per i veicoli è cresciuta, in generale, dell’1% rispetto al 2017. Questo vuol dire che, nonostante il boom della sharing economy, gli italiani continuano a investire sulle due e sulle quattro ruote.

OSSERVATORIO FINDOMESTIC: CALA IL NUOVO, CRESCE L’USATO

Nello specifico, andando ad analizzare la crescita, l’Osservatorio Findomestic testimonia che la spesa per le auto nuove è calata del -2,1% (anche il mercato dell’auto generale è calato nel 2018), mentre quella per le auto usate è cresciuta del +3,5%. Quella per le moto, infine, ha ottenuto la crescita maggiore: +6,2%.

“Più in generale, le spese compiute dagli italiani per i beni durevoli sono cresciute nel 2018 dello 0,8%” commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic. Un buon segnale, certamente.

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NUOVO E USATO: I MOTIVI DEL TREND

Perchè, dunque, le auto nuove hanno meno appeal e, al contrario, le auto usate sono più appetibili per gli italiani? Ci sono tre ragioni secondo l’Osservatorio Findomestic: l’incertezza attuale sulla situazione economica, le incisive politiche promozionali delle Case auto e dei concessionari, anche e soprattutto sul web, e l’offerta delle km0 e delle auto dal noleggio.

Per quanto riguarda il calo del nuovo tra i privati, invece, i motivi sono da ricercarsi nell’invecchiamento progressivo della popolazione, nel boom del car sharing, nei giovani che sono più propensi all’utilizzo che non al possesso dell’auto e, non da ultimo, dalla grande crescita della formula del noleggio a lungo termine, che può tradursi, come abbiamo detto più volte negli ultimi mesi, in un’opportunità concreta anche per i dealer.

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