Quali interventi fiscali servono per far ripartire il settore dell’auto?

Non è una novità, l’intero comparto automotive avanza richieste di interventi fiscali fin dalla notte dei tempi, ma sembra non cambiare mai nulla.

Con la crisi da Coronavirus, che ha fortemente penalizzato tutta l’economia italiana e mondiale, settore dell’auto compreso, le proposte avanzate dalle varie Associazioni sono state tante e del tutto improntate sul ridare un boost a un settore che è responsabile del 3% del PIL nazionale.

Una crisi che si respirava già da tempo e che ha avuto solo la sua mazza finale con i due mesi di lockdown. Abbiamo intervistato Stefano Odorici di DeniCar, concessionaria FCA ben radicata nel territorio milanese, per capire nel concreto quali interventi fiscali sono necessari a far ripartire il settore automotive.

INTERVENTI FISCALI PER IL SETTORE DELL’AUTO: DEDUCIBILITÀ DELL’IVA AL 100%

Ricordiamo la differenza tra deducilità e detraibilità dell’Iva:

  • La deducibilità indica gli oneri che possono essere sottratti al reddito imponibile, prima del calcolo dell’imposta da pagare.
  • La detraibilità interviene direttamente sulle imposte da pagare, dopo aver calcolato il reddito imponibile.

“Nel mondo delle aziende, in tutta Europa l’Iva è deducibile al 100%”, spiega Stefano Odorici, “in Italia, però, abbiamo questa anomalia storia in cui siamo passati da un’Iva non deducibile a una deducibilità parziale al 40%”.

C’è da fare una distinzione tra aziende e privati: “Rendere la deduciilità al 100% per tutte le imprese (piccole, medie o grandi), sia sulle formule di finanziamento e/o leasing, sia sull’acquisto di proprietà, sicuramente riporterebbe l’attenzione delle imprese al settore automotive, che ad oggi è lasciato un po’ alla deriva”.

Incentivi settore automotive per privati e aziende

“Il mondo del privato segue tutto un altro ragionamento”, prosegue Odorici, “La mia ipotesi di rendere la deducibilità totale dell’Iva anche per il cliente privato è se vogliamo una forzatura: che sia la deducibilità dell’Iva o che sia un altro tipo di incentivo, dobbiamo ragionare su un sostegno concreto”.

CAMBIERÀ LA MOBILITÀ E ANCHE LE ABITUDINI

Questa emergenza ha portato alla luce molti aspetti che prima non venivano minimamente presi in considerazione, uno tra tutti la sicurezza sanitaria delle persone, anche durante i loro spostamenti.

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“Ci affacciamo a un mercato che è completamente diverso da quello che era prima, le regole del giorno sono cambiate”

Stefano Odorici, Denicar.

In una città come Milano, dove il trasporto pubblico registra picchi vertiginosi a determinate fasce orarie, per una questione di sicurezza sanitaria, ci sarà un radicale cambiamento negli ingressi in metropolitana o sui mezzi di superficie.

“Pensare di ridurre la frequenza dei mezzi, anche solo del 30%, vorrebbe dire non assicurare più il trasporto a molte persone e ragionevolmente, l’unica alternativa possibile e anche la più sicura dal punto di vista sanitario, diventa il mezzo di proprietà, che sia l’automobile o lo scooter”.

In un contesto così fluido, però anche i concessionari devo attrezzarsi per diventare mobility provider ed essere organizzati per rispondere a tutte le esigenze: “È obbligatorio fornire un servizio di mobilità per ogni richiesta, che si tratti di un giorno o di un’ora”.

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QUALI ALTRI INTERVENTI SONO NECESSARI PER RIEMERGERE DALLA CRISI?

“Come le Case auto devono fare sistema con la Rete di vendita, anche la nostra classe dirigente politica deve pensare di fare sistema con tutto il mondo delle piccole e medie imprese”.

Le Associazioni del settore automotive si sono già riunite su un fronte comune per avanza proposte di incentivi e aiuti al Governo, che però ancora non ha dato risposte concrete sulla strada da intraprendere.

Governo sostegno concessionari

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“Ci vuole un supporto che dia tranquillità nel poter riprendere la nostra vita di tutti i giorni e affrontare investimenti futuri, piccoli o grandi che siano”

Stefano Odorici, Denicar.

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