Il 2024 non è iniziato al meglio per Stellantis, e prosegue anche peggio. Tra chiusure degli stabilimenti, conteziosi sindacali e dissidi con il governo italiano, il tutto unito a performance instabili su un mercato incerto. E adesso arrivano problemi anche con la rete, specie con quella statunitense. I dealer oltreoceano stanno dimostrando con veemenza l’insoddisfazione per le strategie attuate dal ceo Carlos Tavares.
Leggi anche: Da concessionario ad agente, i piani Stellantis
L’invettiva dei dealer Usa contro Tavares
“Da oltre due anni, il Consiglio nazionale dei concessionari Stellantis negli Stati Uniti aveva lanciato un allarme avvertendo tutto il team esecutivo che il percorso impostato da Stellantis negli Usa si sarebbe rivelato un disastro a lungo termine. Ora il disastro è arrivato”: così si apre la missiva recapitata al ceo del colosso automotive dalle associazioni dei lavoratori nordamericani.
La situazione descritta ha tinte tragiche: “I nostri brand iconici che hanno un secolo di storia in America, hanno visto la loro quota di mercato dimezzata, il prezzo delle azioni della società crollate, gli stabilimenti in chiusura”. E, rivolgendosi direttamente a Carlos Tavares: “Questo stato di difficoltà lo ha creato lei”. I concessionari chiedono di “rilanciare la produzione, con siti a piena capacità, di ricominciare a vendere, facendo tornare al lavoro il personale diretto e indiretto, per costruire auto che gli americani vogliono acquistare e possono permettersi”.
I dealer Usa impongono infine un ultimatum, prima della prossima riunione prevista per il 15 ottobre alla sede centrale di Auburn Hills, “devono essere confermate intenzioni serie, sottoscrivere gli investimenti per andare avanti, per ritornare a essere una grande azienda automobilistica come merita di essere Stellantis”.
Come va Stellantis negli Stati Uniti
I colletti bianchi della sede di Auburn Hills non hanno accolto bene la missiva: “Non crediamo che gli attacchi personali pubblici, come quello contenuto nella lettera aperta contro il nostro amministratore delegato, siano il modo più efficace per risolvere i problemi”. E rispondono sottolineando i risultati raggiunti, ribadendo una crescita delle vendite del 21% tra agosto e luglio 2024 e un calo del 10% delle scorte ferme nei piazzali.
Perché tra i grandi problemi di Stellantis negli Stati Uniti c’è proprio l’enorme quantità di invenduto e la perdita di quota di mercato dei marchi storici Dodge, Jeep, Ram e Chrysler a favore dei competitori. Risultati di una strategia errata che lo stesso Tavares aveva ammesso: “Le azioni di marketing non hanno avuto una consistenza sufficientemente professionale e adeguata. I nostri problemi non sono stati risolti, siamo stati troppo arroganti”. Per poi aggiungere un leggero scarico barile: “Avrei dovuto catturare i segnali negativi più rapidamente, mi sono mancate indicazioni dalla squadra”.