Guida autonoma: il ruolo di CSI in favore della sicurezza

In crescita la sicurezza delle auto a guida autonoma

In tema di mobilità, si dibatte molto sulla sicurezza delle auto a guida autonoma. Abbiamo già parlato di quanto potranno fare in futuro i dispositivi di sicurezza attivi di nuova generazione, alcuni dei quali già presenti sulle auto in commercio. Sistemi che, si stima, contribuiranno in maniera preponderante a dimezzare gli incidenti stradali in Europa entro il 2020.

CSI testa la sicurezza delle auto a guida autonoma

IL COMPITO DI CSI

Ma l’affidabilità delle auto del futuro passa anche attraverso la sicurezza passiva. In questo ambito i sistemi, così come le verifiche, sono sempre più crescenti e numerosi. Ne sa qualcosa CSI (Gruppo IMQ), uno dei sette laboratori accreditati da Euro NCAP, che ha un ruolo attivo nell’evoluzione dei protocolli e svolge un centinaio di crash test per aumentare la sicurezza a bordo auto.

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I test che verranno attivati sul protocollo 2018 sono già in opera. Si discute, invece, delle linee guida per il quinquennio 2020-2025, quando il grado di automazione sarà sempre maggiore.

LIVELLI DI AUTOMAZIONE

La prima evoluzione presa in considerazione dai test CSI è la capacità dell’auto di riconoscere la tridimensionalità degli altri veicoli presenti sulla strada, favorendo il mutuo riconoscimento nel caso di traiettorie relative e non solo nel caso in cui i veicoli marcino su traiettorie parallele. Lo sviluppo di questi sistemi, secondo CSI, permetterà di eseguire manovre con livelli di autonomia crescenti fino ad arrivare alla totale autonomia.

I livelli di guida autonoma di un veicolo riconosciuti al momento sono 5, secondo la classificazione definita dalla SAE – Society of Automobile Engineers). Oggi la maggior parte dei veicoli circolanti si attesta su livelli compresi tra 0 e 2 di automazione, in cui i sistemi si limitano a supportare il guidatore senza sostituirlo. La direzione, però, è quella di creare funzioni ADAS sempre maggiori e più integrate.

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Allo studio, inoltre, ci sono sistemi in grado di stabilire un dialogo sempre maggiore vehicle-to-vehicle e vheicle-to-infrastructure. Dal 2020 potrebbero già circolare veicoli che consentono al driver presente in auto di occuparsi di altre attività (livello 4). Mentre in futuro circoleranno mezzi di trasporto completamente autonomi che sostituiranno l’uomo in ogni operazione necessaria a condurre l’auto.

GARANTIRE LA SICUREZZA SULLE AUTO A GUIDA AUTONOMA

“Il grado di complessità di questi sistemi è particolarmente elevato e richiede la sinergia di moltissimi fattori per evitare le potenziali criticità. CSI dialoga con i diversi attori coinvolti nello sviluppo verso la guida autonoma per poter prendere in considerazione tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza.

Fausto Mozzarelli, direttore della Automotive Business Unit di CSI

L’automazione, infatti, ha aperto scenari del tutto inesplorati e diventa sempre più importante garantire la privacy delle informazioni scambiate. Obiettivo: scongiurare che hacker esterni possano violare il software e prendere possesso dei veicoli.

“Benchè i veicoli a guida autonoma siano una importante opportunità per garantire un maggior livello di sicurezza sulle strade – conclude dunque Mozzarelli – è fondamentale considerare tutti gli scenari possibili per garantire la massima robustezza delle prestazioni”.

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