I concessionari colpiti ancora dal Covid: per il 2021 servono piani strutturati

I concessionari stanno affrontando la seconda ondata di Covid. La buona notizia? Come abbiamo visto, rispetto a marzo stavolta i dealer hanno potuto rimanere aperti. Le cattive notizie? Certamente, il clima di incertezza determinato dalla pandemia e il mancato rifinanziamento degli incentivi, considerando che quelli delle fasce più popolari – da 61 a 110 grammi al km – sono già terminati. 

Abbiamo parlato della situazione attuale e delle prospettive future con Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, nostro nuovo ospite della rubrica 3 domande a.

GLI EFFETTI DELLA SECONDA EMERGENZA COVID SUI CONCESSIONARI – 3 DOMANDE A ADOLFO DE STEFANI COSENTINO, FEDERAUTO

IL PUNTO SULLA SECONDA ONDATA DI COVID

La prima domanda è inevitabile: un commento sulla situazione attuale. “Gli incentivi avevano dato una spinta al mercato, ma appena sono finiti il settore si è assestato e anche senza le agevolazioni qualcosa si è mosso ugualmente, perchè la paura del Covid ha favorito la mobilità individuale” spiega De Stefani Cosentino. Questo quadro, che faceva pensare ad una ripartenza, è cambiato a fine ottobre. “Da allora presenza in concessionaria è diventata inversamente proporzionale all’aumento dei contagi e, in particolare, le zone rosse dell’Italia sono molto più isolate delle altre” aggiunge il presidente di Federauto.

Approfondisci: il crollo delle trattative a causa della seconda ondata di Covid

PROSPETTIVE FUTURE

“A inizio ottobre, avevamo stimato una chiusura dell’anno tra un milione 450 mila unità e un milione e 500 mila. Considerando la situazione attuale, spero di poter arrivare a 1 milione 400 mila immatricolazioni, ovvero 500mila auto in meno rispetto al 2019” afferma De Stefani Cosentino, rispondendo alla domanda sulle prospettive per questi ultimi mesi. Per quanto riguarda invece il 2021, “ci sono ancora tante incognite, legate alla situazione sanitaria e a cosa farà effettivamente il Governo per l’automotive”. Senza interventi importanti sulla fiscalità, secondo il presidente di Federauto è difficile immaginare un mercato che vada oltre 1 milione 600mila.

COSA CHIEDE FEDERAUTO

Visto che in queste settimane sarà discussa la Legge di Bilancio 2021, Federauto ha le idee chiare. Le richieste, conclude Cosentino, sono in primis un piano strutturato per svecchiare il parco circolante e, in secondo luogo, la modifica della fiscalità. Gli unici interventi in grado di risollevare in maniera importante il settore delle quattro ruote.

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