Che fine hanno fatto gli incentivi sulle auto più popolari?

incentivi auto: la situazione a novembre 2020

Finiti. Bruciati in poco più di due mesi. Che fine hanno fatto gli incentivi sulle auto più popolari? In questo caso, è vero, viene prima la risposta della domanda, ma la domanda vuole essere un monito, che tutto il settore automotive sta rivolgendo al Governo.

Dunque, ecco che fine hanno fatto gli incentivi, deliberati in agosto e dedicati ai modelli con emissioni tra 0 e 110 g/km. Quelli della fascia più popolare, 91/110 km/h, ovvero le termiche Euro 6 di ultima generazione, sono terminati a metà settembre. Quelli della seconda fascia più gettonata, 61-90 g/km, ovvero essenzialmente le ibride, sono finiti il weekend del 7 novembre. E ora cosa rimane? Soltanto quelli per le ibride plug-in e le elettriche che, dati alla mano, rappresentano meno del 3% del mercato.

Approfondisci: ecco cosa pensano i concessionari degli incentivi

IL QUADRO DEGLI INCENTIVI

Fascia di CO2 Con rottamazione Senza rottamazione
Fino a 20 g/km 10.000 euro 6.000 euro
21-60 g/km 6.500 euro 3.500 euro
61-90 g/km – esauriti a novembre – 3.750 euro (1.750 euro statali + sconto del dealer) 2.000 euro (1.000 euro statali + sconto del dealer)
91-110 g/km – esauriti a settembre – 3.500 euro (1.500 euro statali + sconto del dealer) 1.750 euro (750 euro statali + sconto del dealer)

Il fatto che in questi mesi non si sia mai parlato di rifinanziamento, francamente, lascia attoniti. Considerando che il settore delle quattro ruote è uno dei principali a livello nazionale e vale l’11% del Pil nazionale. Come ha sottolineato Adolfo De Stefani Cosentino nell’intervista che ci ha rilasciato nei giorni scorsi, la filiera automotive spera che la Legge di Bilancio 2021 possa dare una sferzata a questa situazione di stallo.

PROSPETTIVE

Solo con incentivi sulle auto elettriche e ibride plug-in, che comunque stanno diventando sempre più protagoniste sul mercato, è pressoché impossibile far ripartire una domanda affievolita dalla pandemia di Covid-19 e dall’incertezza di questi mesi. I numeri dimostrano che le agevolazioni avevano dato una scossa al mercato: il +9% di settembre nelle immatricolazioni, determinato soprattutto dalla prima metà del mese con gli incentivi, lo aveva dimostrato in maniera chiara.

Lo stop&go degli aiuti, però, come ha dimostrato il recente passato, non giova. Meglio, sostiene la filiera automotive, puntare su un piano a lungo termine per lo svecchiamento del parco circolante e, in secondo luogo, sulla revisione della fiscalità, decisamente disallineata con quella degli altri Paesi europei.

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