Guida autonoma: giù i costi assicurativi, ma tra dieci anni

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É inutile negarlo, i vantaggi della guida autonoma sono già abbastanza evidenti. Soprattutto quando si tratta di ridurre i più comuni incidenti stradali grazie a dispositivi di assistenza al driver “intelligenti”. In quest’ottica, le conseguenze sono decisamente positive anche per il business delle assicurazioni, che però per il momento non trasferiranno tali benefici sugli automobilisti. Ne è convinto Jasper Cooper, analista di Moody’s, ripreso da Automotive News Europe.

MENO INCIDENTI, STESSO PREMIO ASSICURATIVO

Secondo questo ragionamento, passeranno non meno di 10 anni prima che le assicurazioni modifichino il proprio modello di business. In un primo momento, al calo della riduzione del numero di incidenti di auto più frequenti seguiranno maggiori profitti per le compagnie senza il corrispettivo calo dei premi assicurativi per gli automobilisti. La ragione, secondo l’analista di Cooper, sta nel fatto che l’aumento della tecnologia presente a bordo delle vetture a guida autonoma potrebbe richiedere costi di riparazione più elevati. Per cui le assicurazioni intendono attendere per accertarsi che il calo di incidenti sia un fenomeno sistematico e non contingente.

PREMI GIU’ TRA 10 ANNI

Passato questo lasso di tempo, necessario per monitorare il trend e gli effettivi vantaggi della guida autonoma, la musica potrebbe cambiare. La drastica diminuzione degli incidenti collegata alla diffusione massiccia delle auto a guida automatica – che comunque non è prevista prima del 2045 – porteranno a un calo inesorabile dei premi assicurativi.

DI CHI È LA RESPONSABILITÀ

Restano però alcuni nodi da sciogliere, soprattutto per quanto riguarda l’attribuzione di responsabilità nel caso di incidente, cruciale per le assicurazioni. Nel caso delle auto a guida autonoma, potrebbe spettare alla Casa automobilistica, i fornitori dei dispositivi di assistenza alla guida o alla stessa compagnia di assicurazione. Altro problema è quello legato ai servizi di car sharing, la cui diffusione presumibilmente – sempre secondo l’analista di Moody’s – porterà alla creazione di polizze assicurative su misura per l’utilizzo commerciale della vettura.

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